A cura della Redazione

Le pressioni subite dal vicesindaco di Torre Annunziata Luigi Ammnendola da parte di figure losche della criminalità locale, con la relativa richiesta di posti di lavoro presso la ditta appaltatrice dei lavori per la realizzazione del Parco Urbano nell'area ex mercato ittico, ha  suscitato la reazione oltre che del sindaco Vincenzo Ascione, anche della parte sana della città e delle associazioni che combattono i metodi camorristici, come l'Osservatorio per la Legalita e il presidio locale di Libera.

LA SOLIDARIETA' DELL'OSSERVATORIO PER LA LEGALITA' - "Il recente episodio denunciato dal vicesindaco Luigi Ammendola - afferma in un comunicato Giovanni Taranto, presidente dell'Osservatorio -, pone sotto i riflettori la grave questione della crescente stretta dell’Antistato sul tessuto economico e sociale di Torre Annunziata. Il ritorno in città di elementi di indubbio spessore legati a diversi clan ha mutato profondamente equilibri e natura della presenza criminale sul territorio. E se negli scorsi anni ci si era trovati di fronte a una camorra più “stracciona”, priva di mezzi economici, disorganizzata, ferita e relativamente “debole”, il quadro ora sta mutando velocemente e in modo critico, come rilevato e segnalato da più parti anche nelle ultime sedute del nostro organismo. Il momento ideale per assestare il colpo definitivo a quelli che erano i deboli residui delle cosche oplontine, decimate da magistratura e forze dell’ordine, sembra purtroppo essere passato senza che vi sia stata la capacità di coglierlo tempestivamente. Ci troviamo ora di fronte all’esigenza di fare urgentemente fronte compatto contro i tentativi di riorganizzazione di una criminalità che si sta dimostrando feroce e decisa. E questo richiede altrettanta decisione e forza. E ora più che mai la denuncia è importante. Contro le estorsioni. Contro l’usura. Contro intimidazioni e pressioni di qualsiasi tipo e a qualsiasi livello. E in questo senso è importantissimo e fondamentale sottolineare l’importanza della denuncia immediatamente effettuata dal vicesindaco Ammendola al Comando Gruppo della Guardia di Finanza, relativamente alle pressioni intimidatorie subìte. Quella indicata da Ammendola è la strada maestra per reagire con fermezza alla montante ondata della ripresa di vigore dei clan. Una strada che tutti siamo chiamati a percorrere con decisione e senza esitazione se vogliamo avere la speranza di affermare il nostro diritto alla legalità e alla giustizia.

LA SOLIDARIETA' DI LIBERA -  Esprimo la mia più ferma condanna e la massima solidarietà - afferma don Ciro Cozzolino, presidente del Presidio locale di Libera - per l’ennesimo atto di arroganza che questa volta si è consumato nei confronti del vicesindaco Luigi Ammendola. Sono, seriamente, preoccupato per questo clima di violenza che stiamo registrando nella nostra città non soltanto sulle strade ma anche sui social. Richiamo, fortemente, ad un maggiore senso dello Stato e del rispetto delle regole. È imbarazzante, assistere all’arroganza di alcuni e al silenzio complice degli altri. Come Libera abbiamo più volte richiamato l’attenzione sulla necessità di pensare ed agire insieme. La recrudescenza della violenza criminale di quest’ultimo periodo non ci lascia tranquilli. Non posso dimenticare che il 4 luglio, mentre eravamo nella Basilica della Madonna della Neve a ricordare Luigi Staiano imprenditore oplontino, vittima della camorra, proprio quest’ultima si esibiva in una performance tipica del miglior film western. Invoco, ancora una volta, un’azione sinergica da parte della società civile e delle Istituzioni per sconfiggere, definitivamente, il male di questa città: il sistema camorristico. Auspico, vivamente che, le Scuole, le Associazioni e le Parrocchie, includano nella loro programmazione reali iniziative di contrasto a questa mentalità camorristica, violenta e intollerante presente nella nostra sempre amata città. Vi invito a considerare la possibilità di unire le forze per mettere in campo un’iniziativa pubblica che esprima senza ombra di dubbio la volontà di camminare insieme".