A cura della Redazione

I medici e gli infermieri sono tra coloro che stanno pagando il prezzo più alto durante l’epidemia di coronavirus. Il conto dei deceduti – aggiornato ogni giorno dalla Federazione degli Ordini dei Medici – continua a salire e negli ultimi giorni è arrivato a 189.

L'ultimo in ordine di tempo tre giorni fa al Covid Hospital di Boscotrecase.

Antonio Casillo, 56 anni di San Giuseppe Vesuviano, non era un paziente qualunque, era il medico del reparto di Medicina dello stesso ospedale in cui lavorava. Qui era arrivato a marzo di quest'anno per dare man forte ai colleghi nella difficile battaglia contro il coronavirus. 

E' stato uno dei primi ad infettarsi: dopo di lui sono stati contagiati una quarantina tra medici ed infermieri, tanto che si era parlato di un vero e proprio focolaio all’interno del Covid Hospital di Boscotrecase. Per una quindicina di giorni è stato ricoverato nel reparto di Pneumologia, poi la situazione è peggiorata e lui stesso ha chiesto di essere trasferito in Rianimazione. Tre giorni appena e poi è spirato tra il dolore e l’incredulità degli stessi colleghi medici. Con lui sono 189 le vittime in Italia di personale medico che ha lottato contro il virus rimettendoci la vita. Eroi silenziosi.

Casillo aveva due grandi passioni: la squadra del Napoli, per la quale aveva aderito al gruppo whatsapp “Vera fede partenopea”, e le motociclette, partecipando a tutti i raduni.

Venerdì 13 novembre i funerali al cimitero di Ottaviano. L’hanno ricordato con un suono di sirena i colleghi della Croce Azzurra Santa Maria di San Giuseppe Vesuviano, dove il medico prestava servizio da volontario, e anche altre associazioni, tra le quali Medical Emergency Sarno, ASA, P.A. Intersecurity.

Pubblichiamo la lettera scritta dai suoi colleghi e amici:

«Caro Antonio, nessuno di noi avrebbe mai immaginato che questo giorno sarebbe arrivato così all'improvviso e che saremmo stati qui a ricordare insieme la bella persona che sei, il tuo coraggio e la tua determinazione, il tuo entusiasmo e la tua forza, la tua grinta e la tua allegria, e infine - ma non per importanza - la tua generosità e il tuo altruismo. Hai lottato in prima fila come tutti noi, pagando il prezzo più alto per Amore e dedizione al nostro lavoro. Ora sei sole, aria, vento in sella alla tua moto ed arriverai sempre più in alto, dove finisce il cielo e ti vedremo riflesso in un arcobaleno. I tuoi colleghi, I tuoi amici».