A cura della Redazione

Una Messa per ricordare le 8 vittime della tragedia di Rampa Nunziante a Torre Annunziata, dove il 7 luglio del 2017 un palazzo si accartocciò su se stesso seppellendo otto persone, tra cui due bambini.

Ieri, a Villa del Parnaso, don Ciro Cozzolino, al cospetto di familiari, amici e conoscenti delle vittime, con la presenza del sindaco Vincenzo Ascione e dell’assessore alla Cultura Anna Vitiello, ha officiato la funzione religiosa scandendo uno per uno i nomi delle vittime di quell’immane tragedia:  Giacomo Cuccurullo, Edy Laiola e il figlio Marco;  Pasquale Guida, Anna Duraccio e i figli Francesca e Salvatore; Pina Aprea.

Dopo la Messa, i presenti in corteo si sono recati a Rampa Nunziante, dinanzi al luogo della tragedia per deporre il cero della giustizia.

A distanza di quattro anni il dolore è ancora immenso. Immagini che tornano alla mente: un boato, un palazzo che viene giù come carta pesta, l’arrivo dei soccorritori, la disperazione dei familiari. Ore interminabili con la speranza che da quelle macerie vengano estratte persone ancora in vita. Poi cala il silenzio misto ad un dolore insopportabile.

Intanto il processo a carico dei presunti responsabili è agli sgoccioli.  In città cresce l’attesa per la sentenza di primo grado a carico dei 15 imputati. “Qualunque sia il verdetto, per questa tragedia, posso solo dire che per noi non potrà mai esserci un lieto fine”, è lo sfogo su facebook di Alfredo Duraccio, fratello di Anna, morta assieme al marito Pasquale e ai suoi due figli Francesca e Salvatore..