A cura della Redazione

Era accusata di aver istigato il figlio minorenne ad uccidere un 30enne, assolta la mamma 41enne. Ieri mattina, la Corte d'Assise di Napoli ha assolto per insufficienza di prove Anna Basco, la 41enne di Torre Annunziata, compagna del narcotrafficante Francesco Tamarisco, accusata dai aver incitato il figlio 17enne ad impugnare la pistola e a sparare contro il 30enne pregiudicato Antonio Rivieccio, poi morto dissanguato prima di arrivare in ospedale.

L'episodio era avvenuto la notte tra il 10 e l'11 marzo 2020, in pieno lockdown, quando tutti i protagonisti della vicenda erano in strada tra le palazzine del Piano Napoli di Boscoreale nonostante i divieti. Rivieccio, 30enne di Torre del Greco, ex atleta della Nazionale di pallamano, aveva appena accompagnato la fidanzata a casa. Forse dopo una lite per motivi di viabilità, Rivieccio avrebbe seguito il 17enne fin sotto casa per chiedergli spiegazioni.

Ma il ragazzino, in compagnia della fidanzata (anche lei minorenne) e della mamma Anna Basco, alla vista di Rivieccio avrebbe esploso un primo proiettile, non colpendolo. A questo punto, era l'ipotesi dell'accusa, la Basco avrebbe detto al figlio: «Spara. Uccidilo tu altrimenti lo ammazzo io». Un secondo colpo raggiunse il 30enne alla coscia, un altro all'altezza dell'inguine, poi un quarto proiettile lo ferì di striscio all'addome. Il primo colpo andato a segno risultò fatale perché gli recise l'aorta femorale, dissanguandolo in pochi istanti. Dopo pochi metri di fuga, Rivieccio si accasciò al suolo, fu soccorso invano dal cognato e dalla fidanzata, ma al pronto soccorso dell'ospedale di Boscotrecase arrivò praticamente già morto per shock emorragico.

Per questi fatti il 17enne reo confesso è stato condannato, mentre ieri per la mamma Anna Basco (assistita dall'avvocato Antonio Iorio) è arrivata l'assoluzione.