A cura della Redazione

Cinque arresti eseguiti dai finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Pesaro, nell’ambito di un’articolata indagine denominata “White Mule”, volta al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti.

In manette finiscono tre uomini nelle città di Fano, Terre Roveresche e Cartoceto, e due donne a Torre Annunziata (in provincia di Napoli), grazie alla collaborazione con il locale Gruppo delle Fiamme Gialle. Il Gip ha emesso nei loro confronti cinque ordinanze di custodia cautelare, di cui due ai domiciliari e tre in carcere.

Eseguito anche il sequestro di un’autovettura modello Audi Q5 e di un motoveicolo modello Yamaha T-Max 500, utilizzati per la commissione dei reati, nonché condotte attività di perquisizione in sette diversi domicili, siti nel territorio pesarese, nella disponibilità degli indagati, al fine di individuare ulteriori e circostanziati elementi a sostegno delle ipotesi investigative a carico di tutti gli indagati.

La complessa ed articolata attività di indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Pesaro, trae origine da una autonoma attività investigativa intrapresa dalle Fiamme Gialle del capoluogo marchigiano.

Lo scorso 5 ottobre, nei pressi del casello autostradale di Fano, sulla A14, i finanzieri avevano effettuato il controllo di un’autovettura, con a bordo due donne di origini campane e tre minor. La perquisizione del veicolo, effettuata con l’ausilio del cane Alex dell’unità cinofila in forza al Gruppo di Pesaro, aveva consentito di sottoporre a sequestro circa 550 grammi di cocaina, che le indagate avevano tentato di disfarsi gettandola dietro una recinzione.

La sostanza stupefacente e il veicolo utilizzato erano stati sottoposti a sequestro e le due donne erano state tratte in arresto e condotte presso la Casa circondariale di Pesaro.

Nel frangente, per il prosieguo delle indagini, erano stati sottoposti a sequestro tre smartphone utilizzati per l’attività illecita.

La prosecuzione delle investigazioni, anche attraverso l’estrapolazione del contenuto del materiale informatico sequestrato, ha permesso di delineare il ruolo delle cinque persone dedite allo spaccio di sostanze stupefacenti sulla piazza di Fano, utilizzando alcune staffette provenienti dal territorio campano per l’approvvigionamento.