A cura della Redazione

Per il giudice non tentò di uccidere il cognato, ma semplicemente sparò verso la finestra a scopo intimidatorio. È stato condannato a otto mesi di reclusione per minaccia aggravata il 20enne Luigi Monaco, giovane appartenente alla famiglia del “Tittoni” di Torre Annunziata, accusato di aver sparato contro la finestra di Giuseppe Caldarelli a marzo 2020, nel pieno del lockdown per l'emergenza covid.

A processo per tentato omicidio, per Monaco junior l'accusa aveva chiesto la condanna a 9 anni di carcere per tentato omicidio. Assistito dall'avvocato Ciro Ottobre, però, il giovane è riuscito a dimostrare che si trattava di una “semplice” stesa e che dunque non c'era intenzione di uccidere nessuno, anche perché alla finestra non era presente nessuno.

La sparatoria era avvenuta di mattina nel centralissimo corso Vittorio Emanuele III di Torre Annunziata. Ricostruito anche il movente del raid: con quei quattro colpi di pistola, secondo gli investigatori, il ragazzino ritenuto vicino al gruppo dei “Tittoni” avrebbe voluto intimidire uno degli inquilini dell’abitazione, spingendolo così a non troncare la relazione sentimentale con una sua congiunta.

Al Commissariato di Polizia oplontino era arrivata la segnalazione dal civico 186 di corso Vittorio Emanuele dove, poco prima, erano stati esplosi quattro colpi d’arma da fuoco che avevano infranto la vetrata di un appartamento posto al primo piano. I poliziotti, grazie alla visione delle immagini del sistema di videosorveglianza cittadina, hanno riconosciuto Luigi Monaco come l’autore del raid, arrestato per tentato omicidio, porto e detenzione abusiva di arma e spari in luogo pubblico.

Le indagini hanno consentito di inquadrare anche il movente del raid contro l’abitazione di Giuseppe Caldarelli. Stando a quanto emerso, Monaco avrebbe fatto fuoco con il chiaro intento di spingere uno degli inquilini a non interrompere la relazione sentimentale con una sua stretta parente. Ieri, il gup Mariaconcetta Criscuolo del tribunale di Torre Annunziata ha ritenuto valida la tesi della difesa, assolvendo Monaco dal tentato omicidio e condannandolo a otto mesi di reclusione per minaccia aggravata.