A cura della Redazione

Sparò quattro volte contro un appartamento durante il lockdown: sconto di pena in appello, scarcerato rampollo di una famiglia di trafficanti di droga.

A marzo dello scorso anno, imbracciò una carabina, uscì di casa, percorse il corso principale con l'arma in pugno ed esplose alcuni colpi d'arma da fuoco contro la casa del cognato. Protagonista della "stesa" fu Luigi Monaco, oggi 19enne di Torre Annunziata, rampollo della famiglia dei “tittoni”, che fu fermato dalla polizia poche ore dopo l'accaduto. Difeso dall'avvocato Ciro Ottobre, al Riesame aveva ottenuto l'annullamento dell'accusa di tentato omicidio, così in primo grado era stato condannato solo per detenzione e porto di arma da fuoco a tre anni di reclusione. Nei giorni scorsi, la Corte d'Appello di Napoli ha riformato quella sentenza, concedendo un ulteriore sconto di pena: per Monaco junior la condanna è scesa a due anni e mezzo, con conseguente ritorno in libertà.

L'episodio si era verificato a marzo dello scorso anno, lungo il corso Vittorio Emanuele. I poliziotti del Commissariato di Torre Annunziata, agli ordini del primo dirigente Claudio De Salvo e del vicequestore Luigi Autiero, erano riusciti in pochi minuti a riconoscere l'autore del raid, anche grazie alla visione delle immagini del sistema di videosorveglianza che avevano ripreso l'insolita scena più simile ad un film western che alla realtà cittadina. 

Incensurato ma con precedenti di polizia, Luigi Monaco era stato arrestato per porto e detenzione abusiva di arma, spari in luogo pubblico e tentato omicidio, con questa accusa che era già caduta dinanzi al Riesame. Nei giorni scorsi per lui è arrivata la revoca della misura cautelare e il ritorno in libertà.