A cura della Redazione

Sono inziate le opere di demolizione del bunker del boss Michele Zagaria, in via Mascagni a Casapesenna, nel Casertano. Il capo del clan dei Casalesi fu catturato propriò lì, in quel covo ipertecnologico costruito sotto un'abitazione, nel dicembre 2011 dalla Squadra Mobile della Polizia di Stato. La struttura, tra l'altro abusiva, è stata il nascondiglio del boss durante la sua latitanza, durata oltre 16 anni. Al suo posto sorgerà uno spazio pubblico a disposizione della collettività.

Questa mattina le operazioni condotte dai vigili del fuoco "utilizzando le più avanzate strumentazioni e attrezzature tecniche e prevedendo l’impiego di personale e mezzi speciali per l’abbattimento e lo smantellamento di elementi strutturali di grandi dimensioni", si legge in una nota del Corpo. "Le operazioni, molto complesse e da svolgere in ristretti spazi di lavoro, impiegheranno ogni giorno 4 mezzi operativi e 24 vigili del fuoco provenienti da diversi Comandi".

Presenti il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, il procuratore nazionale Antimafia, Giovanni Melillo, il sindaco Marcello De Rosa e il Prefetto di Caserta Giuseppe Castaldo

«La demolizione del bunker di Michele Zagaria conferma, per l'ennesima volta, la determinazione dello Stato e la straordinaria attività che magistratura, prefetture e forze di polizia stanno svolgendo per contrastare l'azione pervasiva della criminalità organizzata», ha dichiarato il titolare del Viminale.

Il ministro ha poi sottolineato come quella di oggi sia una «giornata importantissima per il valore di concretezza che ha questa iniziativa. Valore simbolico e anche pedagogico perché viene data visibilità all'azione di recupero di legalità dello Stato, in piena sinergia istituzionale tra tutti i livelli territoriali. Lo Stato prima o poi vince. Da qui diamo un messaggio ai cittadini di Casapesenna, di speranza e di fiducia nelle istituzioni» ha continuato Piantedosi, ribadendo che «la lotta alla criminalità organizzata è al primo posto nell'azione del Ministero dell'Interno e dell'intero Governo».

Di «giornata storica per la nostra comunità» ha parlato il sindaco di Casapesenna, Marcello De Rosa. «È un giorno da ricordare e fissare nella memoria cittadina per noi e per le generazioni che verranno - ha sottolineato il primo cittadino, che ha firmato l'ordinanza di abbattimento dell'immobile - perché centra l’obiettivo principale di uno dei cardini su cui si fonda il mandato della mia amministrazione dal 2014, ovvero la lotta alla criminalità organizzata, alla prevaricazione, alla mentalità camorristica diffusa nel nostro paese. È solo un piccolo risarcimento per tutte quelle persone che hanno sofferto e che continueranno a soffrire per le perdite subite e per i soprusi perpetrati dal clan dei Casalesi ma è una vittoria dello Stato, una vittoria delle persone perbene, una vittoria di chi ha creduto e lavorato in sinergia per tanti anni affinché qualcosa potesse cambiare e finalmente quel momento è arrivato»., ha concluso De Rosa.

«È una giornata speciale - dichiara il presidente De Luca -. Faremo provare ai cittadini di Casapesenna la soddisfazione per il rinascere, in un territorio così profondamente ferito dalla criminalità organizzata, il gusto di una convivenza civile in un clima di rinnovata legalità».