A cura della Redazione

Giudizio di incandidabilità: altre eccezioni per Ascione e gli altri sei, i giudici si riservano di decidere.

Le frequentazioni con Salvatore Onda "che è stato regolarmente reintegrato al lavoro" e una possibile archiviazione del procedimento dell'Antimafia: su questi due punti si incentra la difesa degli ex politici di Torre Annunziata per evitare l'incandidabilità fino a 10 anni, dopo lo scioglimento per presunte infiltrazioni della camorra nella macchina politico-amministrativa oplontina.

Oggi, dinanzi ai giudici della prima sezione civile del tribunale di Torre Annunziata (presidente Marianna Lopiano, giudice Angelo Scarpati, relatore Raffaella Cappello) si è celebrata l'udienza decisiva. A rischio incandidabilità ci sono solo i 7 amministratori indagati dalla Direzione distrettuale Antimafia di Napoli per concorso esterno in associazione di tipo mafioso.

Con l'ex sindaco Vincenzo Ascione, ci sono il suo ex vicesindaco Luigi Ammendola, Rocco Manzo, Giuseppe Raiola, Gioacchino Langella, Maria Oriunto e Luisa Refuto. Non rischiano l'incandidabilità tutti gli altri consiglieri e assessori coinvolti nello scioglimento dell'amministrazione comunale per presunte infiltrazioni della camorra, nonostante i loro nomi compaiano nella relazione della Commissione d'accesso e fossero citati in un lungo elenco di 24 nomi nel precedente avviso.

I giudici, dopo aver ascoltato i difensori degli ex amministratori oplontini e l'Avvocatura dello Stato, hanno deciso di ritirarsi e di riservare la decisione, che potrebbe arrivare nei prossimi giorni. Secondo le difese, il procedimento della Dda nei loro confronti potrebbe essere stato archiviato perché alla perquisizione di febbraio dello scorso anno non c'è stato alcun seguito.