A cura della Redazione

Controlli dei carabinieri del Nucleo Tutela Ambientale di Napoli e Salerno in sei opifici industriali a ridosso del fiume Sarno.

Nell'ultimo mese, sono state sei le persone denunciate in stato di libertà, i vertici delle aziende in questione, per scarichi abusivi di rifiuti industriali, gestione illecita di rifiuti e assenza di autorizzazione alle emissioni in atmosfera.

Tra le imprese ispezionate, due sono ubicate a Torre Annunziata, una a Pompei, una a Santa Maria La Carità, una a Sant'Antonio Abate e una a Castellammare di Stabia.

Le indagini sono state coordinate dalla Procura oplontina nell'ambito dell'operazione "Rinascita Sarno", tesa ad accertare le cause dell'inquinamento del corso d'acqua. 

Ad una Srl di Torre Annunziata (New Asphalt Tecnology) è stato contestato l'omesso smaltimento di fanghi provenienti dal trattamento delle acque meteoriche del piazzale dove erano stoccati ingenti quantitativi di rifiuti inerti. Per un'altra (Vista Carmine srl), ubicata sempre nella città oplontina e specializzata nelle attività di recupero e trattamento dei rifiuti, i carabinieri hanno evidenziato lo stoccaggio illecito di rifiuti speciali anche pericolosi, provenienti, per lo più, da demolizioni edili.

A Pompei, invece, nei guai un'azienda che opera nel settore della riparazione, vendita e assistenza di apparecchiature refrigeranti (Divisione Freddo srl). In questo caso, era stato realizzato uno stoccaggio illecito di rifiuti speciali, anche pericolosi, nonché uno scarico non autorizzato delle acque reflue industriali.

A Santa Maria La Carità, poi, un'azienda di calcestruzzi (CMC srl) aveva effettuato lo scarico abusivo, attraverso una tubatura in plastica, delle acque reflue industriali e di quelle provenienti dal dilavamento del piazzale dove si svolgeva l'attività produttiva.

Un'altra impresa, attiva nel settore della rivendita di materiale edile (Edil Trend), con sede a Sant'Antonio Abate, scaricava abusivamente le acque reflue del piazzale, dove erano stoccati scarti di produzione, nel canale Marna. In tale circostanza sono stati sequestrati sia gli scarichi illeciti che le aree di stoccaggio dei rifiuti.

Infine, a Castellammare, un'azienda operante nel settore della produzione di laterizi (Comed srl), svolgeva la sua attività senza la prevista autorizzazione alle emissioni in atmosfera. L'impianto produttivo è stato sequestrato.