Truffa sul Superbonus 110%, sequestro da mezzo milione di euro. Nel Salernitano, la Guardia di Finanza ha eseguito il provvedimento, disposto dal Gip del Trbunale di Vallo della Lucania su richiesta della locale Procura, nei confronti di una società romana che ha agito in qualità di General Contractor.
Le indagini, svolte dalle Fiamme Gialle della Compagnia di Vallo della Lucania, hanno consentito di appurare come la stessa, attraverso una serie di procacciatori, si fosse proposta a numerosi proprietari di immobili, residenti in tre Comuni cilentani, interessati a ristrutturare le proprie abitazioni utilizzando la misura agevolativa introdotta dal Governo in epoca post Covid.
Successivamente, la società in questione ha fatto stipulare ai proprietari dei contratti di appalto lavori con cessione del credito d'imposta, predisponendo, a mezzo di propri tecnici, tutta la documentazione necessaria.
Esaminando le Cilas (comunicazione inizio lavori) depositate dal General Contractor presso gli Uffici Tecnici dei tre Comuni, è stato rilevato che la società aveva certificato, per 13 immobili, avvenuti interventi di ristrutturazione pari al 30% del totale. Un dato che, tuttavia, non è emerso dalle ispezioni effettuate in loco. Anzi, in tutti i casi è stata riscontrata la mancata esecuzione delle opere. In sostanza, erano state fornite false attestazioni di avvenuti lavori.
Tracciando i crediti concessi, inoltre, i militari hanno constatato che i proprietari delle abitazioni li avevano ceduti al General Contractor, che poi li aveva monetizzati cedendoli a sua volta a diversi istituti finanziari.
In tal modo sarebbero stati introitati 500mila euro, somma che i finanzieri hanno sottoposto a sequestro preventivo finalizzato alla confisca. Di questi, quasi 100mila sono stati recuperati sui conti correnti degli indagati, mentre i restanti 400mila in crediti di imposta, al fine di impedirne l'utilizzo in compensazione da parte di ignari istituti finanziari, sono stati cautelati.