A cura della Redazione

Il Tribunale di Torre Annunziata ha accolto il ricorso proposto dal Ministero dell’Interno circa l’incandidabilità di sette ex amministratori del comune di Torre Annunziata, nelle persone di: Vincenzo Ascione, Luigi Ammendola, Gioacchino Langella, Rocco Manzo, Maria Oriunto, Giuseppe Raiola, Luisa Refuto.

La sentenza è stata emessa dalla prima sezione civile del Tribunale oplontino composta dalla dottoressa Marianna Lopiano (Presidente), il dott. Angelo Scarpati (Giudice)) e dalla dottoressa Raffaella Cappiello (Giudice relatore).

La richiesta di incandidabilità è stata proposta dal Ministero dell’Interno, su relazione della Prefettura di Napoli, in base agli accertamenti della Commissione d’indagine a suo tempo nominata che riscontrò la sussistenza di “concreti, univoci e rilevanti elementi su collegamenti diretti e/o indiretti di numerosi amministratori locali con la criminalità organizzata di stampo camorristico e forme di condizionamento degli stessi, tali da incidere sul buon andamento e sulla imparzialità dell’attività amministrativa dell’ente”.

Alla richiesta di incandidabilità si sono opposti sei dei sette ex amministratori del Comune oplontino con i rispettivi scritti difensivi, ed hanno chiesto di rigettare il ricorso nei confronti di ciascun di loro in relazione alla propria posizione,

I giudici, però, hanno accolto il ricorso del Ministero dell’Interno e hanno dichiarato “l’incandidabilità dei sopracitati ex amministratori del comune di Torre Annunziata alle elezioni regionali, provinciali, comunali e circoscrizionali che si svolgeranno nella regione Campania, con riferimento a due turni elettorali successivi allo scioglimento del Consiglio comunale stabilito con decreto del 6 maggio 2022”.

Contattato telefonicamente, l’ex sindaco Ascione è stato di poche parole. “Pur non avendo nessuna intenzione di ricandidarmi per gli anni a venire - afferma -, per amore della verità presenterò ricorso avverso la sentenza alla Corte di Appello di Napoli”.