Pianificavano una rapina milionaria in Belgio, banda sgominata dai militari dell'Arma.
I carabinieri del Comando provinciale di Napoli, appartenenti al Reparto Operativo - 2^ sezione del Nucleo Investigativo, hanno eseguito un'ordinanza del G.I.P. presso il Tribunale di Napoli Nord, che dispone la misura cautelare della custodia in carcere a carico di sei persone, gravemente indiziate dei reati di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di rapine aggravate dall'uso di armi, commesse con la tecnica del cosiddetto “filo inverso”.
Stando alle indagini, il modus operandi degli indagati si articolava in questo modo: in primis, venivano individuati gli imprenditori, i commercianti o gli agenti di commercio, che sono soliti versare denaro contante presso istituti di credito o che trasportano preziosi. La fase successiva, svolta dal cosiddetto “filatore” è di studio preventivo e quotidiano delle abitudini della potenziale vittima per calendarizzare i giorni in cui viene abitualmente effettuato il versamento di denaro presso l'istituto di credito. Infine, la fase esecutiva, che consiste nell'aggredire la vittima con azioni repentine e con l'uso di armi da fuoco, prima che depositi il denaro o consegni i preziosi.
Le indagini, dirette dalla Procura di Napoli Nord, hanno consentito, in primo luogo, di identificare i componenti del sodalizio e gli autori di due rapine aggravate compiute con tale modalità, grazie al monitoraggio dei veicoli in loro possesso tramite il GPS, alle attività di intercettazione ambientale e ai servizi di osservazione e pedinamento svolti dagli investigatori dell'Arma sulla scorta delle denunce e delle sommarie informazioni delle persone offese.
In particolare, la prima rapina è stata commessa a Casoria lo scorso 13 aprile ai danni di un agente di commercio che, in ragione della sua attività di rappresentanza, trasportava gioielli e preziosi di particolare valore. In tale occasione, i “filatori”, a bordo di un'autovettura, pedinavano e osservavano i comportamenti e gli spostamenti della vittima, collocandosi all'esterno di una gioielleria di Frattamaggiore, mentre la vittima si trovava al suo interno, fornendo le informazioni relative ai movimenti della stessa agli altri sodali, che iniziavano così un'attività di pedinamento, da Frattamaggiore a Casoria, dove i rapinatori a bordo di un motoveicolo Yamaha, modello "Fazer". I rapinatori puntavano poi una pistola contro il malcapitato di turno, all'altezza del petto, costringendolo a consegnare il suo scooter, al cui interno era riposto uno zaino contenente un campionario di preziosi composto da argenti, argenti con pietre e vetri del valore complessivo di 1.500 euro, nonché un tablet.
La seconda rapina è stata commessa sempre a Casoria lo scorso 26 aprile, ai danni di un imprenditore in procinto di versare in banca un'ingente somma di denaro, costituente l'incasso delle proprie attività. Anche in questa occasione, i “filatori”, a bordo di un'autovettura, spostandosi da San Nicola La Strada, Volla e Pomigliano d'Arco, seguivano tutti gli spostamenti della vittima, mentre riscuoteva gli incassi di una nota catena di negozi di detersivi e casalinghi, per depositarli in un istituto di credito.
Una volta ottenute le informazioni sul suo percorso, i “filatori” le comunicavano ai complici che, a bordo di un motoveicolo Yamaha "T-Max", nei pressi della banca, si avvicinavano alla vittima, la minacciavano con una pistola, puntandola alla testa, aprivano la portiera posteriore della sua autovettura e si impossessavano del suo zaino, contenente la somma di quasi 11mila euro, pari all'incasso complessivo dei negozi, e la somma di 150 euro, oltre agli effetti personali.
Attraverso l'ausilio di intercettazioni ambientali è stato, infatti, possibile cogliere i dialoghi degli indagati proprio nei momenti immediatamente antecedenti alle rapine. In queste conversazioni gli stessi si scambiavano informazioni sulla collocazione della vittima, su cosa avesse con sé e su dove avesse collocato lo zaino contenente il denaro contante ovvero i preziosi.
In seguito all'analisi delle denunce e delle sommarie informazioni resa dalle persone offese, si è accertato che - in entrambi gli episodi - gli indagati portavano illegalmente con sé armi, utilizzate nelle rispettive rapine.
Da ultimo, è stato possibile ricostruire la progettazione e le fasi preparatorie di una rapina pianificata per il giorno 28 aprile nel Comune di Volla ai danni di un commerciante di generi alimentari, che iniziavano a monitorare seguendo tutti i suoi spostamenti, scambiandosi informazioni sulla strada percorsa dalla vittima e sulle relative soste. La rapina, tuttavia, non era andata a buon fine perché la vittima, dopo aver effettuato una sosta controllata a vista dai sodali, seguiva una strada diversa da quella ipotizzata dalla banda.
Le indagini hanno consentito, infine, di disvelare la progettazione di una rapina milionaria da eseguirsi in Belgio con la collaborazione di un basista in Romania, insediato nella città di Bucarest. I sodali, per il loro travisamento, avevano acquistato presso un laboratorio teatrale quattro speciali maschere in silicone, del valore di circa 500 euro ciascuna, che consentono di attribuire in modo realistico a chi le indossa i tratti somatici di una persona diversa, in stile film "Point Break" con Patrick Swayze e Keanu Reeves.