A cura della Redazione

Operazione congiunta dell'Ispettorato nazionale del Lavoro e del Nucleo Carabinieri Tutela del Lavoro in Campania, con l'ausilio di mediatori culturali, contro lo sfruttamento lavorativo e il caporalato. In due distinti interventi a marzo e maggio condotti nelle aree di Napoli Nord e zona vesuviana, sono state effettuate verifiche su 31 aziende del settore manifatturiero gestite in prevalenza da titolari di nazionalità bengalese, delle quali solo una è risultata regolare.

Su 346 lavoratori complessivamente occupati nelle unità produttive, in prevalenza bengalesi, 179 erano irregolari, tra cui 126 completamente "in nero" e 59 privi di permesso di soggiorno: per questi ultimi si è proceduto a informare l’Autorità Giudiziaria, mentre le indagini sono ancora in corso per accertare eventuali reati connessi al caporalato.

Numerose anche le violazioni riscontrate in materia di orario di lavoro e quelle, anche gravi, in materia di sicurezza sul lavoro. Alcuni opifici sono stati posti sotto sequestro.

In 26 aziende su 31 - pari all’83% - si è proceduto ad adottare i provvedimenti di sospensione dell’attività imprenditoriale, in 4 casi per il superamento del 10% della soglia di lavoro "nero", nei restanti 22 per gravi violazioni in materia di sicurezza.