A cura della Redazione

Otto arresti eseguiti dai finanzieri dei Comandi provinciali di Napoli e Salerno, tra gli indagati anche Domenico Tamarisco.

Sei le persone finite in carcere, altre due ai domiciliari nell'ambito di una inchiesta coordinata dalla DDA di Salerno che ha portato allo smantellamento di una associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti e reati correlati.

Le indagini furono avviate a seguito di alcuni episodi avvenuti a Nocera Inferiore, tra cui l'esplosione di colpi d'arma da fuoco contro l'abitazione del figlio di un soggetto sospettato di ricoprire un ruolo apicale nel panorama della criminalità organizzata dell'Agro Nocerino Sarnese, all'epoca dei fatti sottoposto all'obbligo di dimora a Scalea, in Calabria.

Nel corso delle investigazioni, sarebbe emersa l'esistenza di un gruppo criminale che gli inquirenti ritengono sia capeggiato da Domenico Tamarisco, di Torre Annunziata, alias "Nardiello", con precedenti specifici e sottoposto anche lui alla sorveglianza speciale, sempre nel Comune di Scalea.

Secondo la Procura e gli investigatori, Tamarisco si sarebbe posto quale elemento di collegamento tra clan oplontini e affiliati a cosche calabresi attive nel Reggino con lo scopo di reperire ingenti partite di cocaina, a prezzi di "favore", da spostare poi in Campania per la vendita nelle piazze di spaccio.

Per la Procura, Tamarisco si sarebbe occupato dell'approvvigionamento della droga, mentre due calabresi e un nocerino, del trasferimento dello stupefacente dalla Calabria alla Campania. I primi due, in particolare, Tamarisco li avrebbe "reclutati" nel corso della sua permanenza a Scalea, nonostante fosse sottoposto alla misura di prevenzione, per essere scortato a summit organizzati in Campania, con esponenti della criminalità dell'Agro, oplontini e napoletani, con i quali avrebbe intrattenuto affari illeciti.

Il 13 gennaio 2022, le Fiamme Gialle controllarono una vettura sequestrando sei panetti di cocaina per un peso complessivo di più di 7 kg, occultati abilmente nel bagagliaio e sotto il cruscottto.

Lo stupefacente, dal valore di mercato di oltre 4 milioni di euro, sarebbe stato destinato - ipotizzano gli inquirenti - ad esponenti della camorra oplontina e dell'Agro Nocerino.

A Tamarisco viene contestato anche il ruolo nell'acquisto di un carico di 200 kg di cocaina proveniente dalla Calabria.