A cura della Redazione

Furto in una gioielleria a Sorrento, tre arresti. A Monza, i carabinieri della Compagnia sorrentina, che hanno svolto le indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Torre Annunziata, coadiuvati dai colleghi dell'Arma della Compagnia brianzola, hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari per due uomini e una donna - uno dovrà anche indossare il braccialetto elettronico - ritenuti i responsabili del "colpo" messo a segno il 17 luglio dello sorso anno. Gli indagati fanno tutti parte dello stesso nucleo familiare (padre, madre e figlio), residente proprio a Monza.

Nell'occasione, in concorso tra loro, si sarebbero impossessati di monili in oro e gioielli per un valore di circa 22mila euro.

Le investigazioni partirono all'indomani della denuncia sporta dal titolare della gioielleria. La donna, stando a quanto ricostruito dagli inquirenti, insieme al figlio, entrata nel negozio e dopo aver inizialmente interloquito con una dipendente visionando oggetti in argento, avrebbe poi espresso interesse per articoli di maggior valore, specificatamente in oro. A quel punto, la moglie del titolare le ha sottoposto alla visione dei monili in oro, racchiusi in una custodia di tessuto che era conservata nella cassaforte.

Dopo aver formulato una serie di richieste, volte verosimilmente a "distrarre" la sua interlocutrice - cosa fatta anche dal figlio con un'altra collaboratrice dell'esercente - metteva la sua borsa sul bancone, al di sopra del panno contenente i gioielli e, nel trascinarla, si impossessava dell'intero contenuto. Compiuto il gesto, e riferito che si sarebbe recata a prelevare del denaro per pagare, la donna se ne andava insieme al congiunto.

Usciti, i due raggiungevano il loro complice, marito dell'indagata e padre del giovane, in attesa in un'auto parcheggiata a pochi metri dalla gioielleria, allontanandosi dalla penisola sorrentina.

In tarda serata, nel corso delle operazioni di chiusura del negozio, la dipendente, resasi conto che la "cliente" non era più tornata per completare il suo acquisto, si accorgeva che mancava la custodia e i monili in oro che aveva fatto visionare e, guardando i filmati registrati dal circuito interno di videosorveglianza, si avvedeva del furto commesso.

I carabinieri, allo stesso modo, hanno visionato le immagini della videosorveglianza pubblica e privata ed effettuato perquisizioni disposte dalla Procura oplontina che hanno portato al sequestro dei cellulari utilizzati dagli indagati durante il furto. Nella circostanza, i militari brianzoli avevano arrestato il figlio della coppia in flagranza per detenzione di droga. 

Attraverso tutti gli elementi raccolti, si è giunti così all'identificazione della "banda" i cui componenti, nel giorno in cui è stato consumato il reato, si trovavano proprio nel luogo di commissione dello stesso.