A cura della Redazione

Risolto il caso di un omicidio di camorra avvenuto a Castellammare di Stabia nel 2005.

I militari del Gruppo Carabinieri di Torre Annunziata hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misura cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Napoli, su richiesta della Procura della Repubblica di Napoli – Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di due persone ritenute gravemente indiziate di concorso nell’omicidio di Carmine Paolino. L'uomo fu ucciso a Castellammare di Stabia il primo marzo di 18 anni fa.

Il reato contestato è aggravato dalla premeditazione e dall’aver commesso il reato con la finalità di agevolare l’organizzazione camorristica denominata “clan D’Alessandro”, operante nel territorio stabiese.

Il provvedimento scaturisce in seguito a plurimi riscontri investigativi alle convergenti dichiarazioni accusatorie di due collaboratori di giustizia, da cui sarebbero emersi, i primis, il presunto coinvolgimento dei due destinatari della misura cautelare - A. O., 50enne già detenuto per altra causa, e L.V., 46 anni - quali esecutori materiali dell’omicidio.

Secondo la ricostruzione investigativa, avrebbero attirato con una scusa la vittima all’interno di un’autovettura per poi ucciderla con due colpi di pistola alla testa, abbandonandone il cadavere in strada.

Il 46enne finito in manette è il titolare di un ristorante a Castellammare, dove è stato arrestato. Qui i carabinieri del Nas hanno anche sequestrato 50 kg di prodotti ittici privi di tracciabilità, elevando una sanzione di 3.500 euro. Scattata anche la diffida per carenze igienico-sanitarie. Il locale non è stato chiuso.