A cura della Redazione

Appena due giorni di detenzione in carcere per chi, la mattina di sabato 10 febbraio, è stato sorpreso a bordo di un autoarticolato mentre trasportava non 1, né 5 kg di stupefacente, bensì ben 52 kg di cocaina, all’interno di un vano doppio fondo costruito nella parte destinata al contenimento del carburante.

Oggi 13 febbraio il Gip del Tribunale di Napoli Nord ha accolto la tesi difensiva della insussistenza di elementi giustificatori dell’applicazione della massima misura custodiale (il carcere), concedendo ai tre indagati la meno afflittiva misura degli arresti domiciliari proprio presso le loro rispettive abitazioni.

L’avv. Antonio Iorio e l’avv. Francesco De Gregorio, entrambi del Foro di Torre Annunziata, hanno sollevato seri dubbi sulla effettiva consapevolezza dei tre indagati che nel camion fosse contenuta sostanza stupefacente, dubbi che hanno indotto il Gip ad indebolire quanto meno le esigenze cautelari poste a fondamento della richiesta del Pm che aveva chiesto per i tre la custodia in carcere.

Giuseppe Falanga, Giovanni Pinto e Luciano Stampone ottengono quindi gli arresti domiciliari nonostante l’ingente quantitativo di cocaina rinvenuto e nonostante la gravità delle contestazioni a loro mosse dalla pubblica accusa.

Si è trattato di fatti di una operazione importante dei Baschi Verdi della Compagnia Pronto Impiego Aversa che nell'ambito di un servizio finalizzato alla verifica delle vigenti disposizioni in materia di circolazione dei prodotti petroliferi, hanno individuato e sottoposto a controllo un autoarticolato mentre percorreva il tratto autostradale A1 – direzione sud, in nei pressi di Marcianise. L'autoarticolato proveniva dal Nord o comunque da un territorio vicino all’Italia come la Spagna (dove presumibilmente si effettuava il carico di droga).