A cura della Redazione

Continua l’inchiesta sugli appalti pilotati nel Comune di Sorrento. In data odierna il Gruppo della Guardia di Finanza di Torre Annunziata ha eseguito nuove misure cautelari nei confronti di sette persone, su disposizione del GIP del Tribunale oplontino e su richiesta della Procura della Repubblica.

Si tratta di un’estensione dell’indagine che già lo scorso 15 luglio aveva portato all’arresto di 16 persone, tra cui l’ex sindaco di Sorrento Massimo Coppola, tuttora detenuto. Questa nuova ordinanza riguarda gli stessi soggetti coinvolti nel medesimo sistema di corruzione e turbativa d’asta per appalti comunali dal 2022 al 2024, ai quali però il Riesame aveva annullata la misura cautelare per omissione dell'interrogatorio preventivo.

Le accuse contestate, a vario titolo, sono corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, istigazione alla corruzione e turbata libertà degli incanti. Dei sette indagati: due sono stati portati in carcere, quattro agli arresti domiciliari e uno sospeso dai pubblici uffici per un anno.

Ecco i destinatari della nuova ordinanza:

  • In carcere: Raffaele Guida (detto “il sensitivo”, considerato alter ego del sindaco Coppola), e il tecnico comunale Michele Rescigno.
  • Ai domiciliari: gli imprenditori Luigi Todisco, Mario Parlato, Raffaele Guarino e Alessandro Di Domenico.
  • Sospensione dai pubblici uffici per un anno: Luigi Desiderio, componente delle commissioni di gara.

Il GIP ha evidenziato come dalle indagini emerga “un sistema criminale ben collaudato, diretto da Coppola e Guida, finalizzato a truccare appalti pubblici in cambio di utilità economiche”. Un vero e proprio “sodalizio” – secondo il giudice – volto a trarre vantaggi personali da ogni appalto, con un meccanismo corruttivo che coinvolge amministratori, tecnici e imprenditori.

Sono almeno 22 le persone ancora sotto indagine, tra soggetti interni ed esterni al Comune. Il GIP ha parlato di fatti gravissimi, sia per il livello di compromissione della funzione pubblica, sia per la recentissima attualità delle condotte, legate anche ad appalti ancora in corso. Da qui la necessità di nuove misure cautelari, per il concreto rischio di reiterazione del reato.

Le indagini proseguono per far luce su tutti gli episodi del cosiddetto “sistema Sorrento”, che secondo gli inquirenti avrebbe prodotto un numero imprecisato di reati contro la pubblica amministrazione.