A cura della Redazione

Il Tribunale di Torre Annunziata, con sentenza emessa all’udienza del 22 dicembre, ha condannato sei persone coinvolte in una organizzazione criminale dedita alla pesca illegale dei datteri di mare, riconoscendo i reati di disastro ambientale, associazione per delinquere aggravata, ricettazione e danneggiamento di habitat protetti.

La pena più severa, 7 anni di reclusione, è stata inflitta al promotore e organizzatore del sodalizio. Altri cinque imputati hanno ricevuto condanne comprese tra 5 anni e 8 mesi e 6 anni e 10 mesi. Tutti sono stati inoltre interdetti in perpetuo dai pubblici uffici e condannati al risarcimento dei danni in favore del Ministero dell’Ambiente, del Ministero delle Politiche Agricole e dell’associazione Marevivo, costituitesi parti civili. Un sesto imputato è stato assolto.

Secondo quanto accertato in sentenza, l’organizzazione – composta complessivamente da 20 persone – ha operato in modo sistematico dal 2016 al 2020 lungo oltre 6 chilometri di costa della Penisola Sorrentina, provocando una devastazione irreversibile dell’ecosistema marino, anche all’interno di aree protette come Punta Campanella e il Banco di Santa Croce.

Durante le indagini erano stati sequestrati oltre 2,5 tonnellate di datteri di mare e più di 675 chilogrammi di vongole veraci contaminate, pericolose per la salute dei consumatori. La sentenza conferma uno dei più gravi casi di disastro ambientale marino accertati negli ultimi anni nel territorio campano.