A cura della Redazione
Il fascino sonoro del Pentagramma «Sono piacevolmente sorpresa. Non mi attendevo un livello musicale così elevato da questa rassegna». L’assessore alla Cultura Maria Elefante parla dopo il caloroso applauso finale de “Il melodramma tra due secoli”, il terzo appuntamento di “Pentagramma Oplontino”, la kermesse di musica classica organizzata dal Circolo Professionisti e Artisti. La docente universitaria, ospite del sodalizio insieme all’assessore ai Lavori Pubblici Michele Cuomo, si è intrattenuta lungamente con gli artisti al termine del concerto. Un evento affascinante che ha coinvolto come non mai gli spettatori in un crescendo di esecuzioni ed interpretazioni. La presenza di un “sopranista” ha reso la serata davvero singolare soprattutto perché si tratta di una pratica vocale che va gradualmente estinguendosi (in Italia, oggi, se ne contano solo cinque). Ma chi è il “sopranista”? Tecnicamente si tratta di un controtenore che canta nella tessitura del soprano. Volgarmente è la figura dell’ex “castrato”, l’uomo con la voce di donna, che si sviluppò nel XVIII secolo attraverso una vasta produzione musicale. La pratica disumana della castrazione fu opportunamente abolita nel secolo successivo e da allora sulle scene si sono avvicendati sopranisti con doti vocali esclusivamente naturali. Marco Di Nicola può tranquillamente annoverarsi tra questi e la sua esibizione al Circolo Professionisti ha rappresentato davvero un momento artistico di spessore. Perfezionatosi alla Civica Scuola di Milano e alle accademie Arcanto di Bologna e Rossiniana di Pesaro, il giovane cantante lirico marchigiano vanta esibizioni in Italia e all’estero (Francia, Canada e Germania) grazie alla notevole vocalità sopranile e alla facilità dei virtuosismi. Sul palco del sodalizio torrese Marco di Nicola, reduce dal recente successo del “Festival Internazionale delle Opere Buffe” di Macerata, ha dato vita a suggestivi duetti in costume con Elena Bachetti, mezzosoprano dalla voce possente e penetrante. Una coppia che integra perfettamente le rispettive sonorità riuscendo a spaziare in un repertorio dove Mozart e Verdi vengono sovrapposti con disinvoltura a Vivaldi, Donizetti, Rossini e Handel. La Bachetti, nonostante la giovane età, si è già affermata al grande pubblico con le interpretazioni di “Bastiano e Bastiana” di Mozart e “Enrichetta e don Chilone” di Leonardo Vinci. Diplomata in canto con lode al Conservatorio di Pescara, fa parte del Coro della Stagione Lirica teramana “Primo Riccitelli”. A completare il trio è Clementina Perozzi con il suo clavicembalo. E non solo. L’eclettica musicista, oltre ad accompagnare con maestria le due voci, ha “legato” i vari quadri del concerto attraverso il racconto dei momenti storici degli autori scelti nel repertorio e delle tecniche strumentistiche e di canto. «Siamo felici per l’esito del concerto. Non sempre - ha affermato Clementina Perozzi - riscontriamo il calore mostrato qui a Torre Annunziata dove il feeling immediato stabilito con il pubblico ha determinato una performance davvero eccezionale». La rassegna “Pentagramma Oplontino” prevede, per il mese di dicembre, un secondo appuntamento. Antonio Tommaso Cirillo ed Angelo Ruggieri, rispettivamente direttore artistico e consulente musicale della manifestazione, sono riusciti a portare nella nostra città un’altra formazione musicale di livello internazionale: “Over the notes quintet”. Lauro De Gennaro (sax soprano e alto), Gianni D’Ambrosio (sax baritono), Alessandro Russo (sax tenore), Domenico Amoruso (sax alto) e Marco De Gennaro (pianoforte) saranno i protagonisti del concerto in programma sabato 27 dicembre. GIUSEPPE CHERVINO