Duemila anni di storia racchiusi in pochi metri quadrati. E’ tutto pronto, o quasi, per l’evento culturale dell’anno: la mostra sui tesori di Oplonti a Palazzo Criscuolo. Dal 31 gennaio e fino al 30 marzo, la kermesse occuperà il piano terra ed il primo piano della Casa comunale. La data di inaugurazione, tuttavia, potrebbe slittare di qualche settimana (seconda metà di febbraio) per consentire al ministro dei Beni Culturali e del Turismo, Dario Franceschini, invitato formalmente dall’Amministrazione, di partecipare al taglio del nastro.

Abbiamo incontrato l’assessore alla Cultura del Comune di Torre Annunziata, Antonio Irlando, il quale ha annunciato, in anteprima, i principali aspetti che caratterizzeranno l’evento. «Sarà una mostra altamente tecnologica - ha spiegato l’esponente dell’esecutivo Starita -. I visitatori potranno usufruire di una infrastruttura digitale allestita per l’occasione, mediante il potenziamento della rete wi-fi, a Palazzo Criscuolo. Attraverso una App, la piattoforma web dedicata e tablet consultabili direttamente in loco, le persone “viaggeranno” nella storia potendo ottenere informazioni in tempo reale sui reperti esposti. Inoltre, sarà disponibile, oltre che in formato cartaceo, anche un catalogo digitale di tutti i “tesori” da ammirare lungo il percorso. Infine, su ogni scultura e pezzo in esposizione ci sarà un QR Code che, attraverso lo smartphone, renderà possibile l’accesso alle informazioni dettagliate».

La mostra sarà aperta tutti i giorni della settimana, dalle ore 9.30 alle 18. Durante questo orario, gli agenti della Polizia Municipale garantiranno la sorveglianza e l’ordine pubblico, mentre, a chiusura, una ditta privata si occuperà della vigilanza. «Grazie al programma Garanzia Giovani - sottolinea ancora l’assessore - circa trenta ragazzi tirocinanti al Comune effettueranno il servizio di assistenza ed accompagnamento ai visitatori. Per la parte prettamente storico-turistica, invece, ci saranno guide professioniste». La mostra ha richiesto una task force imponente per l’organizzazione, coinvolgendo gli uffici comunali e la Soprintendenza. Antonella Bonini sarà la direttrice scientifica in qualità di delegata dalla Soprintendenza retta da Massimo Osanna. «Vorrei anche fare un elogio al personale dell’Ufficio Cultura del Comune - prosegue Irlando -, al dirigente Porfidio Monda, coordinatore organizzativo, e al RUP (responsabile unico di progetto, ndr), l’architetto Giacomo Cuccurullo dell’Ufficio Tecnico. Senza il loro apporto, non staremmo qui a parlare di uno degli eventi culturali più importanti degli ultimi decenni nella nostra città».

Ma quale sarà l’itinerario che accompagnerà i visitatori in questo “viaggio nel tempo”? L’accesso è situato al piano terra di Palazzo Criscuolo. Qui ci saranno i pannelli esplicativi con le immagini più significative degli Scavi di Oplonti, ed il servizio desk ed accoglienza. Oltre, naturalmente, alla biglietteria. A tal riguardo, il tagliando per l’ingresso costerà 3 euro, 1 euro invece per ragazzi e studenti. Al primo piano dello storico edificio verranno collocati i “pezzi pregiati”: sculture, gli Ori, ampolle, vasellame in terracotta, oggetti in vetro. Tutti corredati da immagini che immortalano il momento in cui molti di essi furono ritrovati durante gli anni ‘60-’70, quando fu avviata la campagna di scavo nel sito archeologico di via Sepolcri. Fu allora, infatti, che vennero riportate alla luce la Villa A, conosciuta come di Poppea Sabina, e la Villa B, quella di Lucius Crassius Tertius. Molti dei reperti esposti non sono mai stati ammirati perché ancora stipati nei magazzini della Soprintendenza. Tra questi, l’efebo, le centauresse, il Fanciullo con l’Oca, le erme rinvenute sul perimetro della piscina, alcuni gioielli ed accessori, le lucerne. «La mostra è un evento per l’intera comunità torrese - spiega Irlando -. Proprio per questo, coinvolgeremo gli istituti scolastici superiori che, settimanalmente, se ne “approprieranno” e la caratterizzeranno con loro iniziative. I Licei “Pitagora-Croce” e “de Chirico”, il “Graziani” ed il “Marconi” contribuiranno attivamente fornendo servizi dedicati ed accompagnando i visitatori lungo il percorso espositivo. Inoltre, protagoniste saranno anche le associazioni culturali cittadine e gli anziani del centro polivalente di via dei Mille, che saranno impegnati anch’essi nei servizi di accoglienza e supporto alla fruizione della mostra».

Particolare attenzione è stata data alla disposizione dei reperti. In special modo alle sculture, che potranno essere ammirate a 360 gradi. Il visitatore, infatti, ci girerà intorno contemplando la bellezza di queste opere d’arte antiche. «Infine - conclude Irlando - i soggetti ipovedenti potranno “toccare con mano” alcuni dei nostri tesori attraverso la loro ricostruzione in 3D». Cogliamo l’occasione per chiedere all’assessore il suo punto di vista sulla recente riforma delle Soprintendenze varata dal Mibact, e che prevede la nascita del parco archeologico autonomo di Ercolano, mentre Oplontis resterà sotto la tutela della Soprintendenza speciale di Pompei. «La mostra vuole essere proprio un incentivo a far sì che anche Torre Annunziata possa accrescere la sua autonomia in tema di valorizzazione del suo patrimonio storico-culturale. L’Amministrazione comunale, in futuro, dovrà svolgere, sempre d’intesa con la Soprintendenza, questo ruolo in chiave diretta».

(da TorreSette del 22 gennaio 2016)