«Solo in Campania ci sono due miliardi di euro di beni confiscati alla criminalità da restituire alla collettività». E' questo uno dei passaggi più significativi dell'intervento del magistrato Catello Maresca, nell'ambito dell'iniziativa per presentare il suo libro "Male Capitale, la misera ricchezza del clan dei Casalesi".

Ma perché questo titolo? «Perché i beni recuperati sono un capitale - prosegue il giudice -, ma in mano ai mafiosi diventano un male».

Il suo libro è stato definito da alcuni come una "favola nera", in quanto i fatti raccontati sono illustrati da numerose foto che descrivono in modo molto efficace il potere malavitoso, che con estorsioni, tangenti, droga e traffico di rifiuti ha fatto un sacco di soldi.

«Ma i mafiosi fanno anche una vita misera, in carcere, e anche quando manifestano la loro ricchezza la evidenziano in modo volgare e deteriore, con bagni in marmo pregiato e rubinetteria in oro». Maresca ha poi invitato i giovani studenti presenti all'incontro, che si è tenuto presso il liceo artistico "de Chirico", a reagire a questo stato di cose, a conoscere anche scomode verità con le quali confrontarsi e, se necessario, scontrarsi.

«La mafia è entrata nelle nostre vite e nelle istituzioni, ma noi non dobbiamo assuefarci, anzi voi ragazzi, che rappresentate la futura classe dirigente - ha concluso il magistrato -  dovete anche dedicarvi alla politica, cosa bella e nobile se fatta nell'interesse esclusivo della collettività, come ho fatto io quando mi sono candidato e sono stato eletto nel mio Comune, San Giorgio a Cremano».

L'avvocato Michele Riggi, consigliere dell'Ordine, in apertura dell'incontro, ha evidenziato il fatto che non bisogna mai perdere la speranza e che persino i figli dei malavitosi possono essere motivo di orgoglio e di riscatto per i loro padri, citando il caso di un giovane, figlio di un mafioso, ora ricercatore all'università di Bruxelles. Anche Raffaele Schettino, direttore di Metropolis Napoli, ha parlato di un detenuto del carcere di Eboli che ha saputo uscire dalla malavita scrivendo il libro "Il fantasma con il passamontagna", dimostrando così che la riabilitazione è possibile.  

Il dirigente scolastico Felicio Izzo, ha invece esordito dicendo che «non occorre l'esercito con le stellette nelle strade, ma un esercito di maestri che educhi i giovani a rischio alla cultura della legalità».

Al dibattito sono stati protagonisti anche gli studenti, esponendo tabelloni ironici e satirici contro le mafie. Uno di loro ha letto dei passi del libro "Male Capitale".