Cerimonia di intitolazione a Luigi Manzo del largo antistante il Lido Azzurro e le Terme Vesuviane.

Il 13 giugno 2016, è stata finalmente scoperta la targa con la nuova toponomostica, e che andrà ad indentificare un'area della città che deve all'imprenditore turistico, scomparso nel 1964 all'età di 57 anni, la sua rinomanza, con gli anni d'oro della metà del secolo scorso.

Alla cerimonia erano presenti il sindaco Giosuè Starita e la giunta al completo, mentre il Consiglio comunale era rappresentato dal presidente Raffaele Di Donna e dal consigliere Domenico Roviello, che ha seguito l'intero iter per l'intitolazione avviato due anni fa, su input del compianto professore Pasquale Castelluccio. Starita ha accolto i figlii di Luigi Manzo, Sandro e Marina, giunti a Torre Annunziata per l'importante evento.

A benedire la targa, Mons. Raffaele Russo e Don Ciro Cozzolino.

A conclusione, il professore Salvatore Cardone, giornalista di TorreSette ed appassionato di storia e personaggi locali, ha consegnato agli stessi Sandro e Marina copia dell'atto integrale di nascita del padre scovata negli archivi comunali.

 

Consentitemi di partire da una citazione generazionale: chi come me ha avuto l’avventura di cominciare la propria adolescenza nei primi anni 60 non può che avere per don Luigi Manzo un’autentica venerazione. Fu una stagione incantata, passammo attraverso esperienze di solito riservate alle capitali dell’estate e il merito fu tutto suo, delle sue intuizioni geniali, della straordinaria rete di conoscenze e rapporti che aveva costruito e di cui noi torresi potemmo beneficiare. Il centro di quel mondo incantato era proprio qui, dove ora a 52 anni dalla morte, Torre Annunziata ha deciso di dedicare a Luigi Manzo questo luogo: da oggi si chiamerà largo Luigi Manzo, staccandosi dalla Litoranea Marconi, un omaggio dovuto, forse un po’ tardivo, ma che arriva in un momento strategicamente importante per la nostra città. Stiamo ridisegnando il nostro futuro, stiamo riscoprendo il mare come risorsa fondamentale, diventa naturale rifarsi al mitico proprietario del Lido Azzurro, a colui che tra i primi in Italia capì che i bagni di mare non erano solo una terapia consigliata dai medici di famiglia per fortificare la nostra salute, ma potevano diventare un volano per l’economia della città. Un pensiero da innamorato delle proprie origini, da operatore turistico quando nessuno intravvedeva per Torre quella destinazione.

Il Lido Notte Club, il Premio Ippocampo, il Ristorante del Terrazzo e il Bar dei Giardinetti, le prime mostre di pittura nei saloni delle Terme diventarono ben presto luoghi d’incontro anche per chi non era di Torre. Mario Lettieri e Franco Spera furono i conduttori di serate memorabili: ironia e profondità si alternavano si loro discorsi, mai banali e sempre apprezzati anche dagli ospiti che si succedevano sul palco.

I ricordi di quel tempo rivivono attraverso le foto raccolte nei due libri che il professore Castelluccio ha dedicato proprio al Lido Azzurro. Meriterebbero una mostra, soprattutto per spiegare a chi non c’era che cosa fu il Lido Azzurro. L’orchestra Ausiello, Tonino d’Ischia, poi Gigione, i Miura gestirono le colonne sonore impreziosite da presenze di maggior fama. Il Principe Antonio de Curtis in arte Totò, Teddy Reno, Carosone, Eduardo, Renato Rascel, Silvana Mangano moglie del torrese Dino De Laurentiis, Massimo Girotti furono tra gli artisti – i più grandi di quegli anni - che dal Lido Azzurro sono passati; sarebbe interminabile l’elenco dei pittori che hanno esposto i loro quadri: una passione che in Sandro Manzo, il figlio di don Luigi tornato oggi a Torre in compagnia della sorella Marina, è diventata lavoro, trasformandolo in uno dei più esperti galleristi, da Roma a New York. La sua formazione è avvenuta qui, e sappiamo tutti quanto possa essere formativa Torre Annunziata, per giunta con un esempio da seguire come per lui fu il suo papà.

Occorrerebbero ore e decine di testimonianze per rendere appieno l’idea di cosa fu Luigi Manzo, e forse neppure basterebbero. La dedica di questo largo è il modo scelto da Torre Annunziata per dirgli grazie. 

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