A cura della Redazione

Napoli è una città conosciuta nel mondo per le sue bellezze artistiche, per la cucina ma anche per le sue tradizioni legate al gioco. Molte regioni e aree della penisola italiana offrono la loro versione delle carte da gioco e Napoli non è da meno, anzi: le carte napoletane ne rappresentano una delle tipologie più celebri e conosciute su tutto il territorio italiano. Il classico mazzo può essere utilizzato per giocare a briscola, sette e mezzo, tresette, scopa e scopone, per citare solo i principali. Celebre e conosciuta tanto quanto le carte, se non di più, è la versione napoletana della classica tombola: la particolarità consiste nell’assegnare un significato ad ogni numero. Il 17, ad esempio, viene generalmente associato alla disgrazia oppure il 16 al colpo di fortuna.

La scopa è uno dei giochi tipici della tradizionale napoletana ma si è ormai ampiamente diffuso in tutto il territorio italiano. Si gioca utilizzando il classico mazzo da 40 carte, si può giocare da soli, in due o in tre, oltre che in squadra. Ciascun giocatore riceve dal mazziere tre carte e quattro vengono messe, scoperte, sul banco; si procede con la distribuzione di altre tre carte ai partecipanti fino all’esaurimento del mazzo. L’obiettivo della partita è prendere quante più carte possibili di quelle in gioco: il giocatore cala la carta sul banco e se ne trova una dal valore identico (o una somma di carte con quel valore) le prende e costituiscono il mazzetto, altrimenti lascia la propria carta sul tavolo. Quando si arriva all’ultima mano, le carte rimaste sul tavolo vengono prese dal giocatore che ha giocato per ultimo.

Lo scopone è un altro gioco tradizionale ed è una variante della più classica scopa: esiste lo scopone scientifico (che prevede l’assegnazione di 9 carte per ogni giocatore e 4 carte, scoperte, sul banco), lo scopone a 10 carte e lo scopone alla cieca (prevede sempre la distribuzione di 10 carte ma restano coperte).

Un gioco di carte altrettanto diffuso a Napoli e in tutto il territorio italiano è sette e mezzo. Si gioca con il classico mazzo napoletano ma anche con le carte a seme francese (anche se in tal caso si vanno ad eliminare 8, 9, 10 e jolly). Lo scopo della partita è molto semplice e come lascia intuire la stessa denominazione del gioco consiste nel realizzare il punteggio più alto senza andare a superare il 7 e mezzo, cioè senza sballare. Fondamentale è il conteggio dei punti: le figure valgono 0.5 punti mentre le carte numerate rispettano il loro valore numerale. Ovviamente anche i giochi della tradizione negli ultimi anni hanno visto lo sviluppo di una loro versione digitale, grazie ad app e piattaforme di sale da gioco virtuali: per maggiori informazioni clicca qui e scopri regolamenti e caratteristiche dei giochi in modalità web. Più difficili da spiegare sono invece le regole del tresette: il gioco non è di origine napoletana, si presume sia sorto in Spagna, ma non sono disponibili regole universalmente riconosciute perciò le varianti cambiano a seconda del luogo in cui si pratica.