Continua la nostra rassegna "estiva" sulla riproposizione dei personaggi famosi di Torre Annunziata. Dopo Michele Caravelli, la Famiglia GambardellaNicola Antonio Salvatore Dino,Giuseppe Tagliamonte, Rocco e Bartolomeo Caraviello e Maria Penna, Beniamino De Laurentiis, Nicola Maresca, Mauro Morrone, oggi tocca all'eroe della I Guerra Mondiale Ercole Ercole.

Una copertina leggendaria e una medaglia d’oro al valore militare: la storia di Ercole Ercole, cittadino di Torre Annunziata, è una delle più straordinarie e coraggiose legate alla nostra città. Nato il 23 marzo 1887 in vico Gelso, il suo nome rimarrà scolpito nella memoria collettiva per il sacrificio e il coraggio dimostrato durante la Prima Guerra Mondiale, dove il suo eroismo gli valse l’onore più alto che un militare potesse ricevere.

Il 5 novembre 1916, la più diffusa rivista settimanale italiana dell'epoca, La Domenica del Corriere, dedicò la sua copertina a Ercole, celebrandolo come eroe. Un mese prima, il 13 ottobre, il re Vittorio Emanuele III gli aveva conferito la medaglia d’oro al valor militare con una motivazione che racconta un atto di straordinaria audacia e resistenza:

«Pilota di un apparecchio attaccato, a circa 3000 metri di altezza, da un velivolo da caccia nemico, visto nel combattimento aereo colpiti a morte i suoi compagni e forati i serbatoi della benzina, con sangue freddo eccezionale, mentre l’apparecchio precipitava, lasciava la mitragliatrice che fino a quel momento manovrava, benché ferito al braccio sinistro, riusciva a raddrizzare il velivolo a meno di 300 metri da terra e, planando, atterrava presso Zarnec, a circa 50 chilometri dalle nostre linee. Dato subito fuoco all’apparecchio e distruttolo, benché esausto dalla perdita di sangue, riusciva a sfuggire alla cattura. Assalito da un indigeno si liberava uccidendolo e dopo sette giorni di tensione di spirito, di gravi sofferenze e privazioni, dando prova di energia e di forza d’animo straordinarie, riusciva ad attraversare le linee nemiche ed a presentarsi ai nostri avamposti sulla Vojussa. Cielo di Zarnec, 13 ottobre 1916».

Originario di Torre Annunziata, figlio di Salvatore Ercole, capotecnico di artiglieria alla Real Fabbrica d’Armi, e di Amelia Della Camera, Ercole aveva due altri nomi: Francesco e Gustavo. Dopo aver conseguito il brevetto di pilota d’aeroplano, nel 1915, con l’ingresso dell’Italia nel conflitto, combatterà dapprima nel Regio Esercito, per poi passare nel Battaglione Aviatori, con il grado di capitano. Nel 1916 ottenne la sua prima medaglia d’argento, insieme al tenente Giulio Laureati, per aver continuato una missione sotto intenso fuoco nemico, nonostante uno dei motori del velivolo fosse fuori uso. A lui fu dedicato persino un francobollo, fatto rarissimo per un militare.

Nel 1923 entrò nella nascente Regia Aeronautica, dove raggiunse i vertici della carriera, arrivando al grado di generale di brigata aerea. Morì a Roma il 2 ottobre 1967, all’età di 80 anni.

Per onorare la sua memoria e il suo eroismo, la città di Torre Annunziata ha intitolato una strada a questo valoroso cittadino. La Via Ercole Ercole è quella che termina in via Provinciale Schiti, partendo dall’incrocio con via Sant’Antonio e via Bottaro, un segno tangibile del rispetto e della gratitudine della città per il sacrificio di un uomo che ha scritto una delle pagine più gloriose della storia italiana.