A cura di Luisa Raia

"Le dipendenze come nuone forme di idolatria". E' il titolo dell' evento formativo sul tema delle dipendenze, una delle sfide più impegnative dell’educazione contemporanea, che si terrà il 3 dicembre prossimo presso l’I.S. “G. Marconi” di Torre Annunziata. 

Promosso dal prof. Giuseppe Lubrino, docente di Religione Cattolica, il progetto nasce da alcune lezioni di IRC, realizzate in collaborazione con la Commissione per la prevenzione e il contrasto al bullismo e al cyberbullismo. Partendo da una lettura esistenziale del passo biblico di Es 32,1-7, il prof. Lubrino, insieme agli studenti, ha collegato il problema delle dipendenze alla sempre attuale questione dell’idolatria biblica.

Il celebre biblista Gianfranco Ravasi ha definito l’idolatria una “tentazione permanente”: ogni volta che l’essere umano attribuisce un valore assoluto al successo, al denaro, al potere o ad altre realtà, cade vittima di un’illusione e si costruisce una prigione dalle sbarre talvolta invisibili. Ravasi afferma: “L’idolo è ciò che cattura il cuore e lo distoglie dal vero Dio: non solo statue o immagini, ma anche ideologie, consumismo, fanatismi.”

Le dipendenze si inseriscono perfettamente in questo scenario. Il prof. Lubrino ha guidato i discenti a cogliere nel brano dell’Esodo analogie tra le attuali forme di dipendenza e ciò che spinse il popolo di Israele a fabbricarsi un vitello d’oro. Israele, dopo aver sperimentato la protezione e la liberazione di Dio tramite Mosè dal giogo egiziano, mentre si avvicinava alla terra promessa cadde nello sconforto poiché Mosè tardava a scendere dal monte. La figura di Mosè rappresentava per il popolo una guida sicura, un punto di riferimento stabile. La sua assenza generò smarrimento, angoscia e bisogno di “aggrapparsi” a qualcosa.

Lo stesso accade oggi a chi diventa vittima delle dipendenze: alcol, droghe, ludopatia, relazioni tossiche. Perché tanti giovani e adulti ne restano intrappolati? Probabilmente la mancanza di un punto di riferimento stabile, di una guida e di un ascolto attento e non giudicante favorisce la caduta nel laccio delle dipendenze.

A partire da queste riflessioni, la comunità scolastica oplontina il 3 dicembre, presso l’aula magna, accoglierà gli interventi della criminologa ed esperta in dipendenze Deborah Divertito, del filosofo campano e direttore dell’ISSR “G. Duns Scoto” di Nola-Acerra Alfonso Lanzieri, e del parroco rettore della Basilica Madonna della Neve don Paolino Franzese. L’incontro mira a sensibilizzare, informare e formare gli studenti sui rischi e i pericoli di questa grave deriva che segna profondamente il vissuto sociale odierno.

Inoltre, il prof. Lubrino intende mostrare la profondità e la ricchezza formativa del Testo Biblico, che non si limita a raccontare la tradizione e lo sviluppo di una religione, ma è capace di parlare direttamente al cuore dell’uomo contemporaneo e di porsi come bussola sicura nelle avversità della vita.

La dirigente scolastica, prof.ssa Agata Esposito, da sempre in prima linea nella tutela dei giovani del territorio, ha trasformato l’istituto oplontino in un vero laboratorio di inclusione e valorizzazione dei talenti degli studenti. Grazie ad accordi con le migliori aziende del territorio campano e alla collaborazione con il centro per l’impiego, ha offerto agli studenti di Torre Annunziata opportunità di riscatto e inserimento nel mondo del lavoro, favorendo percorsi di legalità e cittadinanza attiva.

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