A cura della Redazione
Grande boxe a Terzigno Il comune di Terzigno, insieme alla Cotena Group e la Boxe Vesuviana di Torre Annunziata, ha fortemente voluto che Salvatore Annunziata si esibisse per la prima volta nel paese vesuviano. Il pugile ha mantenuto per diciotto mesi la cintura del Mondialino Under 24 dei SuperWelter confrontandosi con avversari di primo piano che rispondono ai nomi del serbo Stevanovic e del francese Sebire, oltre all’argentino Marigno ed al croato Mitic. Nella semifinale per il titolo Intercontinentale, Annunziata ha dovuto fronteggiare un avversario davvero “tosto”. In un primo momento, fino a cinque giorni dal match, a sfidare il boxeur oplontino avrebbe dovuto essere il lussemburghese Domingos Montero, sostituito, per un incidente patito in allenamento, dall’armeno Viguen Gyulnazarian, con un record di nove vittorie contro una sola sconfitta. Avversario quindi di tutto rispetto, come d’altronde ha ricordato, alla vigilia dell’incontro, il maestro di Annunziata, Lucio Zurlo. Il match, sulla distanza delle otto riprese, arbitrato dall’ottimo Mosella, è stato intenso e spettacolare, senza risparmio di energie da parte dei due antagonisti. Già dalla prima ripresa si è visto subito che l’armeno non era venuto in Italia in gita di piacere, ma per ottenere una vittoria di prestigio contro un avversario titolato. Gyulnazarian, con il destro diritto, ha subito incalzato Annunziata che, dal momento che è un guardia destra, trovava non poche difficoltà ad arginare l’azione costante dell’atleta armeno. Fino alla quinta ripresa il match è stato un progressivo incalzare dello sfidante, alla ricerca della corta distanza con Annunziata che cercava di anticipare, con colpi più esplosivi, l’avanzare dell’avversario. Dalla sesta ripresa, tutto un altro match. L’idolo di casa, incitato a gran voce dai propri concittadini ha iniziato a combattere con maggiore determinazione portando colpi doppiati senza più indietreggiare, dimostrando di meritare le ultime riprese anche se di un soffio. Il verdetto di parità premia, alla fine, due pugili bravi ed indomiti, con il rammarico da parte di Annunziata di aver combattuto per la prima volta nella sua città con un’ansia eccessiva, che lo ha come pietrificato nella prima parte del match. RENATO BIAGIO ZURLO