A cura della Redazione
Il futuro del Savoia passa per la serie D. Non c’è alternativa. Una retrocessione in Eccellenza provocherebbe una “reazione a catena” di imprevedibile soluzione. E per la D passa il doppio filo squadra-società. Ne è convinto il presidente Vincenzo Angellotti che, dalle ultime dichiarazioni pubbliche di circa 20 giorni fa, si ritrova oggi con una squadra, pericolosamente, sulla soglia dl penultimo posto, condannata dai dati numerici. “Non voglio neanche pensarci. I numeri sono evidenti, sono contro di noi. Non mi nascondo, ma ho visto lavorare la squadra in questa sosta e mister Citarelli ce la sta mettendo tutta per tirare fuori il massimo dai calciatori. Sono fiducioso e questa non è una frase di circostanza”. Eppure il campo, almeno prima della sosta, aveva evidenziato un Savoia “stanco di combattere”, con poca verve, senza spirito, una squadra destinata ad ammainare “mestamente” le armi. Tre pareggi consecutivi sono serviti a poco o nulla. Ci vogliono i tre punti. Citarelli ha “imparato” questo diktat? “Giocheremo per vincere. Non abbiamo alternative. Contro il Rosarno c’è un solo risultato e sono certo che lo centreremo”. Passiamo ora al doppio filo societario. Angellotti conferma che l’unica trattativa in essere, per la cessione del pacchetto societario, è quella con l’imprenditore Luigi Panza. “E’ una persona seria, mi sono incontrato con lui in più occasioni, posso affermare che siamo sulla buona strada per concludere l’accordo; la trattativa è avviatissima ma…”. Tutto dipende dalla permanenza in serie D? “Mi riferivo proprio a questo, soltanto conservando la categoria, Panza investirà a Torre Annunziata. E’ chiaro che il discorso si sposta a fine campionato”. E’ giunto da lui qualche contributo economico? “Assolutamente no”. E poi ci sono le voci, le insistenti voci che vorrebbero il duo Giannatiempo-Maddaluno tentare la scalata al Savoia. “L’ho letto anch’io sui giornali. Per il resto non so niente. Ritengo che per concludere una qualsiasi trattativa che riguardi il Savoia, sia necessario parlarne con il presidente. Finora nessuno, eccezion fatta per Panza, si è fatto vivo con me”. Non ha, quindi, più visto o sentito Giannatiempo o Maddaluno? “No, nessuno dei due”. Ma questa intricata storia potrebbe, a giorni, avere un epilogo clamoroso. Siamo, ormai, alla conclusione della vicenda che ha portato Angellotti e Giannatiempo in tribunale. Querele e controquerele, un complesso e pericoloso gioco di accuse reciproche. Siamo giunti alla resa dei conti. “E’ vero - ammette con un filo d’amarezza Vincenzo Angellotti - a giorni ci sarà la sentenza e, se il tribunale dovesse darmi ragione, tutto rimane in piedi ed il futuro potrebbe “chiamarsi” Panza, altrimenti…”. Altrimenti la società tornerà nelle mani di Luigi Giannatiempo che, questa volta, si farà affiancare da Salvatore Maddaluno nella gestione. Il destino del Savoia sta per compiersi, in un modo o nell’altro. Ma chi verrà, dovrà, seriamente, progettare il futuro. Torre Annunziata, ferita da anni di pressappochismo societario, non può rischiare il ripetersi delle ultime stagioni. Un centenario vituperato e finito nel dimenticatoio con lo spettro del fallimento dietro l’angolo. RODOLFO NASTRO