A cura della Redazione

Inauguriamo una nuova rubrica a firma di Petronio che, tra il serio e faceto, con ironia mista a verità, esprime giudizi sulla condotta dei giocatori del Napoli in campo e del loro mister nelle partite di campionato di calcio di Serie A.  

SAMPDORIA - NAPOLI: LE PAGELLE

Ospina – voto 5. Centottanta minuti. Cinque tiri in porta. Altrettanti gol subiti. E’ questo il bilancio (poco incoraggiante) del nuovo portiere del Napoli, arrivato in azzurro negli ultimissimi giorni di mercato. I numeri non sorridono all’ex estremo difensore dei Gunners (faceva la riserva a Cech), che nelle due gare disputate con Milan e Sampdoria non ha praticamente mai parato. Oggettive colpe sulle reti subite non ce ne sono (forse solo sul tiro centrale di Bonaventura nel match di sabato scorso), ma di fatto ad ogni tiro in porta subito dalla squadra di Ancelotti, ad Ospina non è rimasto che raccogliere la palla dal fondo della rete. Ma le maggiori perplessità derivano dal suo rapporto “conflittuale” con il pallone quando è stato chiamato a giocarlo con i piedi (per maggiori informazioni chiedere al venditore di bibite che lavorava ieri sera in tribuna al “Ferraris”). Dopo la sosta per le nazionali dovrebbe rientrare Alex Meret, quello che è stato preso per fare il titolare. La speranza è che sia lui ad offrire le garanzie necessarie in un ruolo e ad un reparto che, in questo momento, non ne hanno.

Koulibaly-Albiol – voto 4,5. Serata amarissima per la coppia di centrali. Prendere due gol da Grégoire Defrel (ultima rete su azione lo scorso aprile), cacciato a pedate da Monchi dopo un’annata in giallorosso decisamente poco fortunata (eufemismo), la dice lunga sul momento complicato che stanno vivendo i difensori azzurri. E’ come se con l’addio di Pepe Reina, leader indiscusso del reparto difensivo, Kalidou e Raul avessero perso le certezze che il sistema di Maurizio Sarri aveva contribuito a creare. Troppo presto per esprimere un qualsiasi giudizio. Ma i sei gol presi in tre partite (media poco confortante per una squadra che ha l’obiettivo di lottare per le zone nobili della classifica) rappresentano un dato inequivocabile sul quale è obbligatorio riflettere.

Hysaj-Mario Rui voto 4,5. Prova imbarazzante. Bereszynski e Murru (non Marcelo e Carvajal) hanno abusato a loro piacimento dei due terzini del Napoli, costantemente in difficoltà per tutti i 90 minuti e per larghi tratti colti da un nervosismo figlio anche del risultato che stava maturando. De Laurentiis ha addirittura siglato un gentlemen’s agreement con la proprietà del Chelsea, “terrorizzato” dalla possibilità che il difensore albanese potesse essere acquistato dai Blues. Follia assoluta se si pensa che il buon Elseid (non ce ne voglia) non riesce a crossare un pallone in area di rigore manco sotto la minaccia di un AK-47 e che, anzi, colpisce i poveri difensori avversari con la regolarità e la precisione da fare invidia ad un cecchino dei reparti d’elite dell’esercito americano. Non abbiamo ancora avuto la possibilità di osservare l’altro “colpo” del mercato azzurro, quel Kevin Malcuit (quarta/quinta scelta, forse) arrivato al Napoli esclusivamente perché non si è riusciti a prendere qualcosa di meglio.

Nel frattempo la saga legata ai reali tempi di recupero di Ghoulam continua ad appassionare i telespettatori, con una sceneggiatura e una trama contorta paragonabile a “Shutter Island”. E tra allenamenti personalizzati a Castel Volturno, e visite periodiche di controllo a Villa Stuart, il pubblico non è ancora riuscito a capire quando tornerà in campo l’esterno di difesa algerino.

Allan – voto 7. Bisognerebbe clonarlo il centrocampista brasiliano. Un guerriero. Uno che “non è finita finché non è finita. Uno a cui l’ubiquità gli fa una pippa. Uno che mentre recupera un pallone a centrocampo te lo ritrovi pochi istanti dopo a vincere un contrasto in difesa, e subito dopo ancora concludere verso la porta avversaria. Ovunque e dovunque. “Corri Forrest, corri!”

Diawara-Zielinski – voto 4,5. Male, anzi malissimo. Ancelotti decide di far rifiatare Hamsik (che nel nuovo ruolo affidatogli non ha ancora convinto) e affida la regia al giovane centrocampista della Guinea. L’esperimento fallisce miseramente, con il povero Amadou che viene completamente annullato da Ekdal, riciclato in un ruolo non suo e ritornato in Italia dopo l’esperienza con l’Amburgo, retrocesso per la prima volta nella sua storia in Bundesliga 2 durante la scorsa stagione. Serataccia anche per Zielinski, talento ad intermittenza. Il polacco quando si accende (vedi doppietta al Milan di sabato scorso) dimostra di avere i numeri per diventare un giocatore di altissimo livello, ma quando la luce è spenta, la notte - per lui (e per il Napoli) - è “buia e tempestosa”. Continuità cercasi…

Verdi-Insigne – voto 5. Debutto da titolare amaro per il numero 9 azzurro. Il mister decide di schierarlo al posto di Callejon, ma nei 45 minuti che resta in campo (verrà sostituito all’intervallo) si limita a svolgere il compitino, senza mai tentare la giocata e senza mai puntare il suo diretto avversario nel tentativo di saltarlo. E’ comunque troppo presto parlare di bocciatura, specie se consideriamo che lo spettacolo indecoroso andato in scena a Genova non ha risparmiato nessuno degli attori azzurri.

Non è serata per Lorenzinho. E lo si capisce sin da subito, quando servito da Allan dopo pochi minuti dall’inizio del match tenta di superare (con risultati poco edificanti) il portiere blucerchiato Audero con una specie di pallonetto lento e floscio. Al pari di Verdi, la sua gara termina all’intervallo con zero sussulti e zero tiri in porta (fatta eccezione per una punizione spedita in Gradinata Sud). Magnifico mica tanto

Milik – voto 5 – Un tiro di sinistro ed un colpo di testa facili preda di Audero. Nulla più.

Ounas – voto 6,5. L’unica nota positiva (insieme ad Allan) della nefasta serata azzurra. L’algerino entra in campo con la voglia di spaccare il mondo e, a differenza degli altri nove, sembra crederci veramente. Accelerazioni, dribbling e corsa conditi da una buona dose di agonismo. Ancelotti ora sa che se c’è bisogno di spaccare la partita, il giovane Adam potrebbe essere l’uomo giusto.

Mertens – voto 5. Dries è ancora lontanissimo dalla condizione ottimale e la posizione di fianco a Milik (con Zielinski spostato a sinistra) non produce gli effetti sperati da Ancelotti. Tanta confusione e due tiri in porta: uno facilmente neutralizzato dall’estremo difensore blucerchiato, l’altro di poco sopra la traversa. Dalla sua c’è che il tardivo rientro dalle vacanze, dovuto al fatto di aver giocato il Mondiale fino praticamente al suo epilogo, non gli hanno permesso di fare la preparazione in maniera canonica. Ma Ciro Mertens è una risorsa troppo preziosa per questo Napoli e statene certi, tornerà a giocare ai suoi livelli e a fare gol molto presto.

Ancelotti – voto 5. Prima sconfitta in campionato per  il tecnico emiliano.. Al grido del “chissenefrega dei titolarissimi”, modus operandi in antitesi con il suo predecessore, decide di rinunciare ad Hamsik e Callejon a vantaggio di Diawara e Verdi. Scelta che, guardando risultato e prestazione, non ha pagato i dividendi auspicati. Che sia chiaro, la figuraccia del “Ferraris” non è figlia di queste due scelte ma di fatto, al primo accenno di turnover, le certezze del Napoli si sono sgretolate come un pacco di frollini di una marca scadente. La sosta per le nazionali, a tal riguardo, arriva propizia per lavorare su quanto non ha funzionato nella serata di Genova (cioè, nulla) e ripartire. Alla ripresa delle ostilità ad attendere gli azzurri c’è la Fiorentina, esame complicato considerando la partenza sprint degli uomini di Pioli.

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