Le pagelle semiserie di Petronio della gara Napoli-Parma, vinta 3-0 dagli azzurri.
Karnezis – voto 6. Continua la staffetta con Ospina. Questa volta, però, sarebbe stato meglio se si fosse attrezzato con lo smartphone, così da ammazzare il tempo immergendosi in una session all’ultimo sangue di “Burraco on-line”. Zero azioni offensive del Parma + zero tiri in porta = zero interventi.
Maksimovic – voto 6,5. E’ da considerarsi a tutti gli effetti un co-titolare. Dopo non aver praticamente mai visto il campo nel triennio sarriano, il difensore serbo è entrato prepotentemente a far parte delle rotazioni di Carlo Ancelotti. Di sicuro ieri sera non ha dovuto sudare le proverbiali sette camicie, ma la sua è stata una gara fatta di grande attenzione e applicazione.
Koulibaly – voto 6,5. Al pari del collega di reparto ha trascorso una serata decisamente tranquilla. Gli attaccanti ducali non hanno provato neanche ad avvicinarsi all’area di rigore degli azzurri tanto che, ad un certo punto, Kalidou ha avuto anche il tempo di avvicinarsi alla panchina azzurra per gustarsi in santa pace ‘na tazzulella e café appena preparata dal grande Tommaso Starace.
Mario Rui – voto 6. Completamente sgravato da compiti difensivi, ha giocato la maggior parte del match nella trequarti avversaria senza mai però riuscire ad incidere in maniera particolarmente significativa sulla manovra offensiva degli azzurri. Partita senza particolari sussulti, ma tutto sommato sufficiente.
Malcuit – voto 7. Debutto col botto (passatemi il gioco di parole) per quello che, fino alle 21 di ieri sera, era considerato come l’oggetto misterioso del mercato estivo del Napoli. Il francese era rimasto l’unico a non aver ancor beneficiato del massiccio turn-over di Ancelotti, tanto che addetti ai lavori e tifosi si interrogavano sulla reale utilità del suo approdo in riva al Golfo. La risposta è arrivata ieri sera. L’ex terzino del Lille ha sfoderato una prestazione che definire convincente sarebbe una diminutio. Un vero martello su è giù per la fascia destra, si è fatto brutalmente e reiteratamente beffe del mal capitato Gobbi. Ma, soprattutto, cross, tanti. E, udite udite, non sulle gambe dei calciatori avversari (chiedere al massimo esperto in materia Elseid Hysaj) ma tutti arrivati a destinazione nell’area di rigore con il giro, la direzione e la forza giusta. Roba da far venire la pelle d’oca. Roba che non si vedeva dai tempi di Ciccio Scooter Turrini stagione 97-98. Roba da commuoversi.
Diawara – voto 6. Gara solida per il giovane regista della Guinea. Si è dovuto sforzare pochissimo per contenere Stulac e Deiola, arrivati al San Paolo, così come tutto il Parma, in vacanza-premio.
Allan – voto 6,5. Che giocatore, ragazzi! Dopo l’ennesimo pallone estirpato dai piedi di Barillà, sarebbero dovuti scattare i celeberrimi 90 minuti di applausi. Così come fu per il ragionier Ugo del “Secondo tragico Fantozzi”, che con un discorso epico ebbe il coraggio di ribellarsi all’imposizione del fanatico direttore cinefilo, professor Guidobaldo Riccardelli, che voleva farlo assistere per l’ennesima volta alla proiezione della “Corazzata Potemkin”.
Zielinski – voto 6. Se vi state chiedendo come faccia un giocatore dal talento cristallino come Piotr a fallire occasioni da gol grosse quanto una casa com’è accaduto ieri sera, sappiate che la risposta esiste. Al polacco riescono solo giocate complicate. Riescono solo gol complicati. Una volta compreso questo concetto, eviteremo tutti di prenderci il fegato allorquando, davanti alla porta, riesce nell’impresa di spararla in curva.
Fabian Ruiz – voto 6+. L’inizio è assolutamente sopra le righe. Scambio veloce con Malcuit e imbucata d’esterno sinistro per Milik che serve ad Insigne l’assist per il vantaggio del Napoli (per onestà intellettuale, c’è da dire che l’assistenza andrebbe attribuita a Iacoponi). Buona gamba, buoni piedi ed una discreta visione periferica. Ma quando si tratta di andare a concludere verso la porta, comprendiamo il perché dei soli tre gol realizzati durante la passata stagione con il Betis di Siviglia.
Verdi – voto 6,5. Entra al 32’ della ripresa per far rifiatare Zielinski e il suo impatto sulla gara è decisamente positivo. Dopo un’incursione sulla sinistra ed un doppio passo, serve a Milik un pallone solo da spingere in rete. Arkadiusz ringrazia e fa 3 a 0.
Ounas – s.v.
Mertens – s. v.
Insigne – voto 7,5. Chiamatelo Super Pippo Insigne! Lorenzo si sta trasformando in un vero bomber, con un killer instinct ed una costante presenza nell’area piccola che ricordano quella dell’attuale allenatore del Bologna. Lorenziello, in questa stagione, riesce sempre a trovarsi nel posto giusto al momento giusto e, i cinque gol in sei partite, ne sono la prova provata. Il nuovo ruolo da seconda punta lo disobbliga quasi del tutto da compiti difensivi (come accedeva quando giocava da esterno nel 4-3-3) e gli consente in primis, di giocare più vicino alla porta e, in secundis, di arrivare alla conclusione con maggiore lucidità. Illuminante anche l’assist per il 2-0 di Milik. Insigne sta imparando ad azzannare la preda e, statene certi, sta iniziando a piacergli sentire l’odore del sangue.
Milik – voto 8. Bentornato, Arek. Non segnava dalla prima giornata di campionato (sabato 18 agosto) quando firmò il gol del momentaneo pareggio a Roma con la Lazio. Finalmente ieri sera è tornato a fare il suo mestiere, mettendo a segno la doppietta indispensabile per archiviare la pratica Parma. Meraviglioso il gol del 2-0 con un tracciante potente e preciso dal limite dell’area di rigore che ha lasciato immobile Sepe.
Ancelotti – voto 7. Altra mini-rivoluzione rispetto al lunch-match di domenica scorsa a Torino. Ma la proprietà commutativa funziona: cambiando l’ordine degli addendi il risultato non cambia. Il turn-over e la gestione di uomini e forze rappresenta per Carletto il suo personalissimo mantra al quale affidarsi come porto sicuro anche quando le cose non girano per il verso giusto. Ancellotti sta cambiando il Napoli. Anzi, lo ha già cambiato. Ed oltre ai risultati sta iniziando ad arrivare anche un gioco convincente.
(foto sscnapoli.it)