A cura della Redazione

Occhi verdi e sguardo bruciante. E' l'immagine di Teresa Esposito 16 anni, giovane karateka di Torre Annunziata, con al collo la medaglia d’oro vinta sabato 31 agosto nella competizione internazionale di karate “Internation Basel Opel”, che ha avuto luogo a Basilea, in Svizzera.

La manifestazione sportiva ha visto gli atleti del karate più preparati di tutte le nazioni confrontarsi in diverse categorie. Quella in cui ha gareggiato la giovane atleta oplontina è la categoria Junior femminile katà, che comprende le giovani atlete tra i 15 e i 17 anni. In finale erano arrivate in tre. La penultima gara contro la belga Hermans Alexandra, campionessa nazionale, sulla quale Teresa Esposito ha avuto la meglio.

Tuttavia la disputa finale è stata una gara tutta italiana, tra l'oplontina e l’atleta torinese Giada Dutto. Insomma, la bandiera verde, bianco e rosso sventolava da vincitrice su tutte le altre, ma in particolare Teresa ha portato in alto il nome di Torre Annunziata.

“Sono orgogliosa di rappresentare la mia città – afferma Teresa,studentessa del Liceo Pitagora-Croce di Torre Annunziata – e di aver portato a casa questa vittoria. La dedico ai miei genitori che mi hanno sempre sostenuta. Ringrazio in particolare il mio maestro Diego Esposito, che mi ha formata e allenata con sapienza e maestria; adesso è il momento di godermi la vittoria. Ora si ritorna in palestra con tanta umiltà e con il prossimo obiettivo ben saldo nella mente”.

Parole che contengono tanta determinazione e che dimostrano soprattutto che la 16enne ha i piedi per terra e non ha nessuna intenzione di montarsi la testa. Teresa si allena cinque volte a settimana. “È difficile conciliare studio e vita sociale quando hai un grande obiettivo da raggiungere - continua -, e non sempre le persone sono disposte a capire cosa significhi”. E come darle torto? Insomma, la giovane campionessa è nata dalle ceneri ardenti del Vesuvio e sembra averne preso tutta forza e l’incandescenza.

Figlia di Torre Annunziata, di una città difficile alla quale offre il riscatto che merita, a dimostrazione che Torre non è solo cronaca nera.

““Siamo molto orgogliosi di nostra figlia – raccontano papà Luigi e mamma Loredana, entrambi torresi -. La ragazza, nonostante l'impegno sportivo, si dedica alla scuola con risultati più che soddisfacenti. Siamo felici che riesca a non trascurare gli studi e ad essere una ragazza equilibrata e umile".

Anche il maestro Diego Esposito è entusiasta della giovane atleta. “Teresa è sempre stata una bambina prodigio – aggiunge –. Ha solcato il tappeto della mia palestra a soli quattro anni, per me è come una figlia ormai. Non nascondo che alla notizia della sua vittoria una lacrima è scesa lungo il mio volto”.

Ma non è finita qui: la storia di Teresa nasconde un’altra realtà: quella del centro sociale “Arcobaleno”, che non è solo la palestra dove la giovane oplontina si allena, non è neanche una semplice palestra, è per l’appunto un centro sociale, che nasce come punto luce della zona di Rovigliano. “Non sempre i nostri allievi provenivano da famiglie agiate - conclude il maestro -. Abbiamo cercato di far conoscere loro una alternativa come lo sport; sono tanti anni che cerco di supportare i ragazzi attraverso la disciplina sportiva e aiutarli a non imboccare strade pericolose”.

La storia di Teresa Esposito dimostra che, come cantava De André, “dai diamanti non nasce niente, dal 'letame' nascono i fiori".