E da poco terminata la guerra e la città lentamente cerca di ritornare alla normalità. Riaprono i cancelli delle fabbriche ed anche molini e pastifici ripartono con le loro attività, le navi ritornano ad approdare nel porto di Torre Annunziata.

Riparte anche il calcio, che cambia letteralmente faccia, dalla ceneri della Torrese, nasce l'Ilva Torrese. Il vecchio Formisano viene rimesso a nuovo in breve tempo, il terreno di gioco viene recintaro, vengono rifatti ex novo gli spogliatoi e la vecchia tribuna in legno appoggiata sulla pietra lavica, viene rafforzata e ristrutturata

Il neo Presidente, l'ingegnere Pietro Imbornone, può contare su ben 26 dirigenti che costituiscono l'ossatura di una grande struttura societaria. La squadra viene affidata al cremonese Dario Compiani che porta con sé il portiere Bresciani ed il figlio Rudy.

Viene allestita una signora squadra, della vecchia guardia restano Ancillotto, Busiello, Jannucci, Marcer, Negri e Ricciardi, mentre arrivano nuovi calciatori, D'Errico dalla Salernitana, Fumai dal Baratta Battipaglia e Del Rosso dal La Signe. Della colonia Torrese restano solo in quattro, Basile, Calafati, Capaldo e Castaldo.

Alla fine saranno dieci le vittorie, otto i pareggi e quattro le sconfitte, per un quarto posto molto dignitoso.

Ma dopo poco succede il colpo di scena, la FIGC stravolge la classifica, Benevento e Gladiator non sono in regola con i pagamenti e vengono escluse. L' Ilva Torrese e la Scafatese vengono promosse in serie B

A Torre Annunziata è festa grande, ancora una volta il calcio riesce a regalare momenti di gioia in un delicato periodo storico.

Nella foto, inedita ed originale, la squadra schierata al campo Formisano. Da sinistra il Mister Compiani, Bresciani, Compiani, Ancillotti, Busiello, D'Errico, Marcer ed il dirigente Castaldo Vincenzo. Accosciati, Capaldo, Jannucci, Castaldo, Fumai, Negri.