A cura della Redazione

Meret, voto 6. Nessun intervento degno di nota per l’estremo difensore azzurro, fatta eccezione per una smanacciata nell’area piccola nella parte finale della gara, grazie alla quale ha tolto il pallone dalla disponibilità degli avversari. Nel corso della prima frazione di gioco si segnala per la scarsa precisione di alcuni passaggi effettuati a Rrahmani e Koulibaly, che hanno messo in difficoltà i due difensori. Del resto, non scopriamo di certo oggi che il gioco con i piedi non è tra le sue qualità migliori.

Koulibaly, voto 7. Un mostro. Dopo la scintillante gara con l’Inter di sabato scorso, Kalidou concede il bis anche nella trasferta in Catalogna. Zero sbavature, strapotere fisico e tecnico, il difensore senegalese forse in questo momento è il centrale più forte al mondo. Chi temeva che potesse tornare stanco e affaticato dalla Coppa d’Africa, che lo ha visto trionfare con il suo Senegal, è stato prontamente smentito.

Rrahmani, voto 6. Partita tutto sommato sufficiente per il difensore kosovaro. Un regalo a Ferran Torres nel corso del primo tempo che, però, il centravanti blaugrana per sua sfortuna, e per fortuna del Napoli, non scarta. Amir sta portando la carretta ormai da diversi mesi, ed una leggera flessione in termini di condizione atletica e attenzione è doveroso perdonargliela.

Di Lorenzo, voto 6,5. Il “Forrest Gump” originario di Castelnuovo di Garfagnana sembra non conoscere il significato della parola “fatica”. Nel corso di questa stagione, il terzino campione d’Europa con l’Italia, è stato in campo per 2.986 minuti, roba da far venire il proverbiale “appietto” (fiatone, per quelli meno avvezzi al dialetto partenopeo) ai comuni mortali solo al pensiero. Alcuni residenti del quartiere in cui vive, lo hanno visto sfrecciare anche tra gli scaffali del supermercato sotto casa. Corri Giovanni, corri!

J. Jesus, voto 5,5. Mezzo voto in meno della sufficienza per il tocco con la mano (o meglio, il mignolo) sinistra che ha causato il rigore del pareggio del Barcellona. Per il resto una prestazione solida fino all’ingresso di Dembelé, che gli ha causato più di un grattacapo. Bene nel duello con il body builder Adama Traoré.

Anguissa, voto 6. Buon primo tempo per il centrocampista camerunese, che però sembra essere ancora lontano dalla condizione ottimale. Come buona parte degli undici titolari, va in deficit d’ossigeno nel corso della ripresa, soprattutto a causa del ritmo imposto dagli spagnoli. Lascia il campo all’89esimo per un problema fisico. Gli accertamenti effettuati in mattinata hanno evidenziato uno stiramento che probabilmente lo costringerà ad uno stop di almeno due settimane.

Fabian Ruiz, voto 6. Primo frazione di gioco fatta di geometrie e gestione di assoluto livello. Qualche passaggio di troppo sbagliato, circostanza inusuale per uno con i suoi mezzi tecnici. Si perde alla distanza, ma non si sottrae alla lotta e combatte come un leone (vedi testa sanguinante a fine match).

Zielinski, voto 7. E’ l’unico dei centrocampisti a cercare l’imbeccata giusta per scatenare a campo aperto Osimhen. Trova il gol del momentaneo vantaggio grazie ad un mix di tecnica e determinazione. Lascia il campo esausto al minuto 80.

Elmas, voto 6,5. L’80 per cento della rete realizzata da Zielo è tutta merito suo. La finta con la quale disorienta Jordi Alba spedendolo direttamente sulle Ramblas, gli consente di apparecchiare la tavola per il 20 polacco che batte Ter Stegen dopo che il portiere tedesco aveva respinto la prima conclusione.

Insigne, voto 5,5. Toronto è lontana, ma Lorenzo sembra già proiettato mente e corpo nella fredda città dell’Ontario. Il capitano si sacrifica insieme a Juan Jesus per arginare Traoré, ma in fase offensiva è assente ingiustificato. Mai una conclusione, mai una giocata, mai un’intuizione. Ed infatti al 71’ Spalletti lo tira fuori inserendo Ounas, anche lui non pervenuto.

Osimhen, voto 6. Si sbatte, corre, e sgomita per provare ad avere la meglio dei difensori blaugrana. Qualche buona accelerazione (quasi mai assecondata dai compagni) ed un solo tiro in porta parato senza grossi affanni da Ter Stegen. Nel corso della gara perde come di consueto la lucidità, finendo spesso in fuorigioco.

Spalletti, voto 6. Perfetta media tra il primo e il secondo tempo della sua squadra. Atteggiamento forse fin troppo attendista nel corso della ripresa e cambi che non convincono fino in fondo, sia nelle scelte che nella tempistica.

 (Foto di Fabio Sasso dell'Agenzia "Foto&Fatti" di Salvatore Gallo)