A cura della Redazione

Ospina, voto 5. Imperdonabile l’errore su quello che più che un tiro di Pereiro, assomigliava ad un passaggio di alleggerimento. Poi fa l’uomo con la “U” maiuscola, e si riscatta parzialmente tenendo il Napoli in partita grazie a due interventi decisivi su Deiola prima e Marin poi.

Di Lorenzo, voto 6. Lascia il campo al 27’ dopo aver subito una capocciata terrificante da Altare. Fino a quel momento è uno dei pochi a salvarsi, rendendosi anche pericoloso con una conclusione che impensierisce Cragno.

Malcuit, voto 4. L’Uragano Katrina ha prodotto meno danni del terzino francese. Resta in campo appena 56 minuti, ma sono sembrati un’eternità. Il problema non è tanto lui, che non farei giocare manco con mio figlio alla Play Station, quanto il fatto che un calciatore tanto mediocre faccia ancora parte della rosa di una squadra che vuole provare a competere per traguardi prestigiosi. Dalbert (Dalbert, non Alexander Arnold) si fa beffe del malcapitato Kevin. All’83’ Spalletti lo sostituisce, mettendo fine alla sua e soprattutto alla nostra agonia.

Koulibaly, voto 5,5. Serata poco brillante anche per il difensore senegalese. Nasce da un suo rilancio sbagliato l’occasione per Joao Pedro che sfiora il palo con una conclusione ad incrociare. Poco preciso in alcune uscite dal basso, soffre il pressing altissimo e a tratti asfissiante di attaccanti e centrocampisti del Cagliari, che ogni qualvolta vedono l’azzurro Napoli trovano energie e risorse che non sanno manco loro di avere.

Rrahmani, voto 5,5. Come sopra. Nessuna sbavatura in particolare, ma la prestazione è al di sotto della sufficienza.

Juan Jesus, voto 5,5. Soffre le sgroppate di Bellanova (occhio che questo è veramente forte). Chiusura tardiva in occasione della conclusione di Gaston Pereiro che dà il vantaggio ai sardi. Il resto lo fa Ospina.

Mario Rui, voto 6,5. Gioca bene, il portoghese (ed è quasi un ossimoro). Commovente per impegno e spirito di sacrificio, è l’unico a tenere testa a quegli invasati dei calciatori del Cagliari. Perfetto il cross per Osimhen che buca Cragno regalando il pari agli azzurri.

Demme, voto 4,5. Si perde nella fittissima tela tessuta dal centrocampo rossoblù, sovrastato dalla fisicità di Grassi e Baselli. Mai davvero in partita, lascia il campo al 67’ per Ounas.

Zielinski, voto 5. Piotr si sa, è croce e delizia. Nel primo tempo riesce in alcune delle sue elettrizzanti sterzate, ma nulla di più. Nel complesso soffre la prestazione di squadra e l’adattamento in una zona di campo a lui poco congeniale.

Elmas, voto 5. Arruffone. Corre, pressa (a vuoto) e poco altro. Molto meglio da esterno di attacco che da centrocampista.

Fabian Ruiz, voto 6,5. Basta la sua sola presenza a togliere qualche certezza ai centrocampisti del Cagliari. Sprazzi di qualità al servizio di una squadra che ha patito pesantemente la sua assenza dal primo minuto.

Mertens, voto 5. Tempi duri anche per Dries. Una sola conclusione verso la porta, sporcata da una deviazione con il pallone che finisce alle spalle della porta difesa da Cragno. Si segnala soprattutto per un disimpegno sbagliato dal quale nasce la doppia occasione per Deiola e Baselli.

Petagna, voto 5. Si sacrifica come sempre, ma perde nettamente il duello con Lovato che il centravanti azzurro fa sembrare Franz Beckenbauer versione deluxe.

Osimhen, voto 7. Trasforma in gol l’unico pallone giocabile in 23 minuti. Victor salva il Napoli da una figuraccia e regala agli azzurri un punto che, a conti fatti, non avrebbe meritato.

Spalletti, voto 5. Va bene le assenze, va bene l’impegno di giovedì con il Barcellona, ma lo stravolgimento tattico trova poche giustificazioni. La difesa a 3 (soluzione adottata anche nella sconfitta per 3-2 contro l’Atalanta) imbarca più acqua della zattera di fortuna costruita da Tom Hanks in Cast Away. Peggio ancora l’ingolfamento centrale che manco alla rotonda di piazza Garibaldi nell’ora di punta. Cambi forse tardivi, ma non è lo scoop del secolo!