A cura della Redazione

Il Napoli dice con ogni probabilità addio al sogno Scudetto. Come nel 2018, è ancora una volta la Fiorentina a mandare in frantumi le speranze degli azzurri e dei suoi tifosi, ma questa volta non c’entrano né l’albergo né Orsato. Quello odierno è il sesto KO in campionato, il quinto maturato tra le mura domestiche: numeri che condannano senza appello la truppa di Spalletti, che sale a pieno diritto sul banco degli imputati per alcune discutibili scelte di formazione.

Le pagelle degli azzurri

Ospina, voto 6. Non ha responsabilità su nessuna delle tre reti subite. Per il resto, non viene mai impegnato.

Zanoli, voto 5,5. Si perde Ikoné in occasione del 2-1. Qualche buona transizione offensiva nel secondo tempo, ma non ripete l’ottima prestazione di Bergamo.

Rrahmani, voto 4,5. Crede di essere Fabio Cannavaro nella semifinale mondiale del 2006 contro la Germania, ma chiaramente non è così. La sua dissennata uscita palla al piede dà il via al 3-1 di Cabral, gol che di fatto spegne le residue speranze di rimonta del Napoli. Da una sua respinta corta scaturisce anche il gol del vantaggio dei viola siglato da Nico Gonzalez. Disastroso.

Koulibaly, voto 5,5. Non è tra i peggiori, ma nel complesso non convince. In occasione del vantaggio viola, dopo l’impatto con Cabral, resta a terra passivo a protestare invece di rialzarsi e tentare una chiusura su Nico Gonzalez.

Mario Rui, voto 5,5. Nico Gonzalez è costantemente una spina nel fianco. Perde nettamente il duello con l’esterno argentino, anche in occasione della ripartenza che regalerà il 2-1 ai viola. Discreto in fase di spinta, serve a Osimhen l’assist per il gol dell’illusorio 2-3.

Lobotka, voto 5,5. Scivola in occasione del 3-1 di Cabral. Nel primo tempo detta le consuete geometrie in mezzo al campo, ma non è il giocatore dominante visto nelle ultime partite.

Fabian, voto 4,5. E’ evidente la precarietà della sua condizione fisica. Nel primo tempo, invece di calciare verso la porta decide di servire (male) Zielinski. Lascia il campo al 55’ per fare posto a Mertens.

Zielinski, voto 4,5. Combina poco o nulla per l’intera durata del match, ma nonostante ciò non viene sostituito. Sono ormai diverse settimane che il polacco non ne azzecca manco mezza, inutile sia in fase offensiva che difensiva.

Politano, voto 5. La sua gara (per fortuna) dura solo 45’, durante i quali è praticamente nullo. Nessun guizzo, nessuna giocata. Fatta eccezione per il gol di Bergamo (solo il secondo in campionato), la stagione dell’ex Sassuolo è da ritenersi assolutamente insufficiente.

Mertens, voto 7. Entra e segna dopo due minuti. Porta imprevedibilità e vitalità alla manovra offensiva. Tenerlo fuori in questo momento è un’oscenità.

Lozano, voto 5,5. L’impatto è positivo, ma resta sanguinoso l’errore sul passaggio che avrebbe lanciato Osimhen a tu per tu con il portiere viola.

Insigne, voto 5. Tante le scelte sbagliate, forse troppe. Non riesce mai a trovare la giocata giusta per imbeccare i compagni. Rivedibile il pallonetto tentato sul lancio di Koulibaly con Terracciano fuori dai pali.

Osimhen, voto 6,5. Si danna per tutto il primo tempo, ma Igor non gli fa mai vedere il pallone. Le cose cambiano nella ripresa grazie all’ingresso di Mertens, al quale serve l’assist per il momentaneo gol dell’1-1. Bellissima la volée con la quale batte Terracciano per il gol del 2-3.

Spalletti, voto 4,5. Perde nettamente il confronto con Vincenzo Italiano, che se lo intorta alla grande. E non è la prima volta in questa stagione (vedi le cinque pappine prese in Coppa Italia). Scellerata la scelta di affidarsi nuovamente a Fabian Ruiz e Zielinski, in evidenti difficoltà tecniche e atletiche. Ma riesce a fare addirittura peggio tendendo in panchina Dries Mertens. Il suo Napoli dice probabilmente addio allo Scudetto, e suo malgrado il famoso “mantello da super eroi” ha avvolto quelli con la maglia viola.