A cura della Redazione

Lungo comunicato del presidente del Savoia, Mario Pellerone, al termine di questa stagione che ha visto i torresi perdere la finale regionale dei playoff di Eccellenza contro il San Marzano, non riuscendo dunque a proseguire il cammino per un eventuale approdo in Serie D. 

Il massimo dirigente biancoscudato parla del futuro del club e, più in generale, del calcio a Torre Annunziata. In primis il cambio di denominazione, e soprattutto l'intenzione di proseguire nella città oplontina solo se il Savoia verrà ripescato in D a seguito di richiesta del sodalizio. Poi c'è la questione stadio Giraud. 

Di seguito, le parole di Pellerone:

Siamo arrivati a questa sfida molto acciaccati e con poca benzina nei serbatoi. In condizioni ottimali questa sfida senza alcun dubbio la vincevamo noi, perché dentro il petto dei nostri ragazzi batte il cuore del Savoia. Prova è che, a parte le prime due sfide di campionato, le due partite perse (avevamo qualche infortunato di troppo e abbiamo giocato in inferiorità numerica dai primi minuti) le abbiamo perse di misura. La cosa bella che voglio evidenziare è che i nostri tifosi hanno seguito la partita mischiati insieme con quelli del San Marzano senza contrasti nella completa condivisione degli spazi ma non del tifo.

La vita è un dono meraviglioso e non smette mai di sorprendermi. Quello che ho vissuto in questa avventura con il Savoia faccio fatica a descriverlo.

Ho trovato falsi profeti "bla bla bla" e "pallari". Tanti pronti a dare consigli anche se nessuno li ha chiesti, pronti a far prendere aria ai denti o alle protesi dentarie. Tante promesse di super finanziatori, specie da oltre Pirenei, ma si sono persi infoltendo la schiera dei tanti "pallari" . 

Ma ho anche incontrato persone meravigliose, ho trovato affetto, ho avuto comprensione e pazienza. Sono stato accolto come una persona di famiglia. Ho incontrato persone umili affettuose e buone. Ho avuto la grande fortuna di avere come collaboratori persone con un immenso cuore, una grande preparazione e professionalità. Poche persone ma insostituibili. Il Direttore Carmine Palumbo, l'allenatore Roberto Carannante, Gennaro Cardamone, Giuseppe Guerra, Euro Baracchi, Luca Piscitelli, l'allenatore Maurizio Lampitelli, Luciano Vitiello. Spero nella fretta di non aver dimenticato nessuno.

Quello che mi porto dentro è un ricordo incancellabile di ragazzi sinceri, sia della prima squadra che della Juniores. Mi passano nella mente tutti i loro volti con quei sorrisi enormi e quegli occhi espressivi e profondi che raccontavano senza parlare quello che hanno dentro. Alcune volte ho visto anche occhi preoccupati e sofferenti di storie personali e di angosce. Li ho letti tutti profondamente con lo stesso sguardo con cui guardo con amore i miei figli. Ho avuto poco tempo per stare con loro ma ho sempre saputo che al posto mio c’erano delle persone (le ho elencate tutte sopra) a cui li ho affidati sicuro che li avrebbero accompagnati con lo stesso amore ed attenzione che avrei usato io. Spero presto di abbracciarvi tutti e ringraziarvi personalmente.

Tutti si chiederanno cosa succede adesso. Io in modo sintetico riassumo i passi.

1. Cambio del nome della società anche in Federazione.

2. Richiesta di ripescaggio per la Serie D (non voglio incentivare nessun trasferimento di titolo da altre città, è una pratica barbara da abolire e non incentivare).

3. Strutturazione della società con nuovi associati che contribuiscono attivamente al raggiungimento del budget gestionale per la stagione 2022/2023.

La mia partecipazione, lo chiarisco subito per non creare equivoci, la garantisco se:

Si riesce ad attivare la ristrutturazione dello stadio Giraud con consegna del manto erboso almeno a settembre e l’adeguamento per ampliare la capienza degli spettatori, almeno nella prima fase da 1000 a 3000;

I’accoglimento della domanda di ripescaggio per la Serie D;

Il raggiungimento del budget per disputare il campionato prossimo non da gregari ma da protagonisti.

Non sono disponibile a rifare un altro campionato d’Eccellenza. Un immenso grazie a tutti i tifosi del Savoia e a tutti i Torresi per avermi onorato del vostro affetto.