A cura della Redazione

La Boxe Vesuviana di Torre Annunziata ricorda il preside Benito Capossela con un Memorial dal sapore speciale, dove sul ring si affrontano i campioni del pugilato del futuro.

Al liceo Pitagora-Croce, dove proprio il dirigente Capossela fu promotore insieme al maestro Biagio Zurlo dell’ingresso della boxe nelle scuole, l’atmosfera è elettrizzante. Dieci incontri per il secondo Memorial Capossela, alcuni di un’intensità impressionante, bellissimi, combattuti. Uno spettacolo per chi ama il pugilato e anche per il maestro Lucio Zurlo, a bordo ring, che osserva una nuova generazione che dimostra di avere i numeri.

Grandi prestazioni per i ragazzi della Boxe Vesuviana

Dieci incontri nella riunione di boxe seguita da un centinaio di appassionati e dal dirigente federale Rosario Africano. De Angelis pareggia subito con Iovinella del Team Foglia, poi i ragazzi della Boxe Vesuviana si scatenano. Gennaro Ciaravolo batte Castaldo della boxe Cosenza, mentre Andrea Izzo la spunta dopo una battaglia bellissima nei 70 kg contro Mancino della Boxe Salernitana, che esce sconfitta anche nel match tra Cristian Oliva e Macellaro. Bellissimo l’incontro finale con Micheal Balzano dopo 3 round bellissimi, senza esclusione di colpi. Vince Balzano tra gli applausi del pubblico.  

Kadijia fuoriclasse del ring… che sogna di diventare italiana

Tra le donne, Teresa Oncia della Boxe Vesuviana, già aggregata al gruppo sportivo Carabinieri, batte Sara D’Angelo della Marcone boxe. Rosalia Leveque si arrende a Miele, ma il riscatto arriva da una straordinaria Jafary kadija. La giovane campionessa, in attesa della cittadinanza, trascina il pubblico che ormai l’ha ribattezzata Katalina. Mai in discussione il match contro la Longobardi per la “pulizia” della boxe di Kadija, destinata a far parlare di lei nella palestra dove giorno dopo giorno è nato il mito di Irma Testa di cui è una sua super tifosa.

Le lacrime per il preside Capossela…

Non potevano mancare i momenti emozionanti. Biagio Zurlo premia la prof. Nunzia Auriemma, vedova del preside, e l’attuale dirigente scolastica del liceo Tiziana Savarese. Il maestro della Boxe Vesuviana non riesce a trattenere le lacrime. “Nel 2013, quando fu firmato un protocollo per l’ingresso della boxe nelle ore curriculari, tutti mi guardavano con diffidenza. Il preside Capossela mi diede fiducia. Noi siamo stati i primi, se siamo qui è grazie a quella firma del 2013”.

…e quelle di Rosalia Leveque

Combatte come una leonessa Rosalia Leveque, giovane leva della Boxe Vesuviana. Poi finisce in lacrime per la sconfitta ai punti contro la giovane Miele con un verdetto arbitrale che lascia qualche dubbio. Nei ragazzi del team Zurlo c’è il cuore, non ci sono soltanto i pugni e la rabbia, ma anche storie nascoste nei guantoni che portano medaglie e delusioni, ma che valgono la pena di essere vissute e raccontate in ogni round.

Campioni della Boxe Vesuviana a bordo ring

Che la Boxe Vesuviana di Torre Annunziata sia la culla di campioni lo dimostra un dato incredibile. All’angolo dei ragazzi oplontini 4 campioni: Pasquale Perna, Salvatore Annunziata, Gaetano Nespro e Alfonso Pinto. Un giorno, forse, si capirà che nessun altro sport ha dato a Torre Annunziata i successi arrivati dal pugilato. Intanto, si lavora in silenzio, giorno dopo giorno, per costruire i campioni del futuro che porteranno altri titoli.

Un evento speciale

Il 2° Memorial Capossela è stato un giorno importante per l’intero movimento. A premiare, sul ring, anche gli studenti del liceo, a contatto con la noble art. Chi più di loro può comprendere l’importanza di uno sport che nasce nell’antica Grecia e che ha lasciato traccia nei poemi omerici?

Sul ring anche due ingegneri, Alessio Lettieri e Simone Bonito, protagonisti di un’esibizione di gymboxe. E intanto, sempre grazie al coraggio della famiglia Zurlo, nell’anno in cui anche la boxe ha aperto agli atleti disabili, a premiare gli atleti c’è anche Ciro Capasso, giovanissimo pugile disabile della Boxe Vesuviana di Torre che ha ringraziato i Maestri che lo accolgono tutti i giorni in palestra con affetto ed amore. Ma saranno i Maestri a ringraziare Ciro