A cura della Redazione

Nuovo dietrofront di Nazario Matachione. Il presidente in pectore del Savoia Calcio (acquisito dal Principe Emanuele Filiberto di Savoia tramite la Casa Reale Holding SpA) annuncia - per la seconda volta, la prima ci fu poi un ripensamento - l'addio al club di Torre Annunziata. Lo fa con una lettera pubblicata sul profilo Facebook ufficiale del sodalizio, in cui denuncia "due episodi inquietanti e che saranno denunciati alle autorità competenti". Matachione dichiara di aver ricevuto minacce e pressioni, e che è stata "messa a rischio la mia incolumità e quella dei miei figli".

Insomma, un refrain che purtroppo - qualora le accuse del dirigente fossero concrete - testimoniano quanto sia difficile fare calcio a Torre Annunziata.

Poi spiega i fatti: "Un tesserato del Savoia pretende un premio e in risposta al mio “no”, richiedendo una pec dal legale rappresentante per capire quali fossero i motivi di tale sua pretesa, mi ha inoltrato un messaggio che dal mio punto di vista è una minaccia velata. Sarà l’autorità competente a dare la giusta interpretazione".

L'altra vicenda che ha portato l'imprenditore a gettare la spugna, riguarda la richiesta di un incontro di "una parte della tifoseria, che mi ha convocato allo stadio per fare chiarezza riguardo al futuro, rispetto ad allenatori, giocatori e altro. Chiaramente ho risposto con un “no” categorico e non perché non si vogliono dare risposte per l’assenza di un progetto, ma semplicemente perché solo dall’1 luglio si potranno tesserare i calciatori e lo staff tecnico. So solo che stavo lavorando h24 per il mio Savoia, senza soste. Mi hanno anticipato che mi faranno uno striscione se non faccio chiarezza e che devo andare via. Ma quale chiarezza potrei fare senza poter tesserare? Io sono una persona seria e perbene, annuncio solo quando posso farlo, quando c’è la firma depositata. Io sono l’uomo dei fatti, che non illude e che parla chiaro!".

Poi, l'annuncio: "Sono il primo tifoso del Savoia, sono il primo ultrà del Savoia e proprio perché mi vedo eccessivamente coinvolto, ora devo farmi da parte. Non posso tollerare certe pressioni, certe minacce più o meno velate, devo tutelare la mia incolumità e quella dei mie figli. Ringrazio tutte le persone che mi hanno sostenuto, tutti quelli che mi hanno incoraggiato in questi mesi, ma non posso accettare tali vicende gravissime. Non c’è bisogno dello striscione, tolgo il disturbo cari tifosi", il commiato di Matachione.

"Il Savoia andrà comunque avanti nel suo obiettivo e nel suo progetto (la Serie B in cinque anni, ndr) - prosegue Matachione -, c’è un grande presidente come Emanuele Filiberto e due importanti vice presidenti, Arcangelo e Francesco, e sono certo che porteranno avanti egregiamente il progetto senza se o ma. Mi dedicherò unicamente alla Casa Reale Holding perché se ti senti sotto pressione e minacciato è preferibile farsi da parte, anche a tutela del progetto. Qualora ci sia un altro imprenditore che possa fare più della Casa Reale Holding, si facesse avanti portando concrete garanzie per la città e noi, anche se a malincuore, passeremo la mano".