A cura della Redazione

Manila Esposito con quattro medaglie d’oro al collo (concorso generale, trave, corpo libero e di squadra) è stata intervistata dal Corriere della Sera.

Nata all’ospedale di Boscotrecase, ma da genitori di Torre Annunziata, dove ha vissuto fino all’età di 5 anni, si è poi trasferita a Civitavecchia per esigenze familiari e da un anno e mezzo a Brescia, all’Accademia di Casella per sua fortissima volontà. “Non è stato facile andare a vivere da sola - afferma Manila -  ma a Brescia mi sono integrata, da un anno e mezzo vivo con Martina Maggio»

La fortissima ginnasta 17enne è una fan di Geolier. “Prima delle gare mi carico sempre con le sue canzoni”. Poi chiede aiuto perché non ha ancora i biglietti per il suo concerto.

Il Corriere paragona la caparbietà di Manila, entrata nelle Fiamme Oro, a quella di Irma Testa, con cui condivide le radici a Torre Annunziata. “La determinazione è il mio punto di forza, se in gara sbaglio qualcosa vado avanti senza compromettere il resto”.

Manila pesa 56,5 kg per un’altezza di 1,62 mt. La dimostrazione che in ginnastica non esistono (e non vincono) solo le taglie 40 (o 38). «Mai avuto problemi alimentari in vita mia - spiega Manila -, se c’è da mangiare un dolce lo mangio. E dopo questa vittoria, una cheesecake non me la toglie nessuno. Sono una ginnasta potente che cerca di non perdere in espressività».

A Brescia in palestra Manila incontra una certa Vanessa Ferrari, anche se l’ha vista poco per i tanti problemi fisici di quest’ultima. Qualcuno si è divertito a fare paragoni perché tre ori individuali agli Europei nemmeno superVani li aveva vinti, ma era un’altra epoca, c’erano le russe e le romene al loro apice. Inutile cercare parallelismi, lezioni da imparare però sì: «Il paragone fa un po’ paura, lei è un idolo, è bello vederla ancora inseguire i suoi obiettivi. Quali sono i miei? Qualcuno l’ho raggiunto a Rimini. E se vado a Parigi...".