A cura della Redazione
(ANSA) - Il commissariato di governo per l´emergenza rifiuti in Campania, a seguito di accertamenti eseguiti negli ultimi giorni, ha escluso la possibilità di riaprire le vecchie discariche di Difesa Grande (nella foto), in Irpinia, e di Villaricca, nel napoletano per le quali sarebbe necessaria, invece, una operazione di bonifica. Restano dunque i siti indicati nel decreto del luglio scorso. Ma i tempi per attrezzarli non sono affatto brevi. "La gente di qui aveva ragione", dice il prefetto De Gennaro dopo aver fatto ricontrollare dai tecnici del genio militare, in accordo con le procure ove vi sono inchieste in corso, tutte le vecchie discariche. Una dopo l´altra, il supercommissario le ha dovute cancellare dal piano che aveva disegnato per liberare le strade dalle tonnellate di spazzatura accumulata. Gli accertamenti tecnici hanno infatti rivelato che la situazione è molto diversa da come raccontata dalle carte: dovunque ci sono infiltrazioni di percolato, sottostanti discariche abusive, rischi gravi di crolli. No a Pianura, no a Parapoti, no a Difesa Grande, no a Villaricca, no a Lo Uttaro...Nessuna delle vecchie discariche potrà essere riaperta. L´unica strada per uscire dall´emergenza, oltre all´invio all´estero - di ieri la notizia della serrata trattativa con la Germania - e nelle altre regioni delle ecoballe che ingolfano i cdr impedendone il funzionamento, è quindi quella di approntare il più velocemente possibile nuove discariche in siti non contaminati. Il supercommissario, grazie anche al potere assegnatogli di affidare i lavori senza dover attendere i tempi delle gare d´appalto, mantiene l´obiettivo di ripulire le strade entro la metà d´aprile. Prima che arrivi il caldo ed al disastro ambientale si sommi il concreto rischio di epidemie