A cura della Redazione

Una caserma dei Carabinieri posta sotto sequestro e sette militari arrestati, alcuni già in carcere altri agli arresti domiciliari.

E' un'inchiesta a tratti senza precedenti quella condotta dalla Procura della Repubblica di Piacenza e che ha portato all'emissione di diverse ordinanze di custodia cautelare per i militari di una caserma della Compagnia di Piacenza. I reati contestati andrebbero dallo spaccio, all'estorsione fino alla tortura.

Il comando generale dell'Arma dei Carabinieri ha disposto "l'immediata sospensione dall'impiego" per i militari coinvolti nell'inchiesta. Il comando generale, sottolinea una nota dell'Arma, ha contestualmente disposto la "valutazione amministrativa dei fatti per adottare, con urgenza, rigorosi provvedimenti disciplinari a loro carico".

"Faccio a fatica a definire questi soggetti come carabinieri, perché i loro sono stati comportamenti criminali. Non c'è stato nulla in quella caserma di lecito". Sono le parole che il capo della Procura di Piacenza, Grazia Pradella, ha utilizzato nell'introdurre la lunga conferenza stampa circa l'indagine per droga, torture ed estorsione.

"Tutti gli illeciti più gravi sono stati commessi in piena epoca Covid e del lockdown, con disprezzo delle più elementari regole di cautela imposte dai decreti del Presidente del Consiglio. Mentre la città di Piacenza contava i tanti morti del coronavirus, questi carabinieri - afferma Pradella - approvvigionavano di droga gli spacciatori rimasti senza stupefacente a casa delle norme anti Covid".

"Siamo di fronte a reati impressionanti se si pensa che sono stati commessi da militari dell'Arma dei carabinieri. Si tratta di aspetti molto gravi e incomprensibili agli stessi inquirenti che hanno indagato. Una serie tale di atteggiamenti criminali che ci ha convinto a procedere anche al sequestro della caserma dei carabinieri per futuri accertamenti" ha aggiunto Pradella. Le accuse sono di traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, ricettazione, estorsione, arresto illegale, tortura, lesioni personali, peculato, abuso d'ufficio e falsità ideologica.

"Accuse gravissime rispetto a degli episodi inauditi e inqualificabili. Fatti inaccettabili, che rischiano di infangare l'immagine dell'Arma, che invece è composta da 110.000 uomini e donne che ogni giorno lavorano con altissimo senso delle Istituzioni al fianco dei cittadini. Sono loro il volto della legalità, a ciascuno di loro oggi esprimo la più profonda riconoscenza e vicinanza". Lo afferma il ministro della Difesa Lorenzo Guerini. "Da subito sia l'Arma dei Carabinieri che il Ministero della Difesa hanno dato la massima disponibilità a collaborare con la magistratura affinché si faccia completa luce sulla vicenda - aggiunge Guerini - Il Comandante Nistri mi ha confermato di aver immediatamente assunto tutti i provvedimenti possibili e consentiti dalla normativa vigente nei confronti del personale coinvolto".