A cura della Redazione

Arrestato il primario di Cardiochirurgia del Policlinico universitario "Rodolico- San Marco" di Catania, custodia cautelare anche per un imprenditore.

La Guardia di Finanza ha eseguito i provvedimenti per l'ipotesi di reato di corruzione per l'esercizio delle funzioni o dei poteri conferiti. Entrambi i soggetti vanno ai domiciliari.

Le investigazioni, svolte dalle unità specializzate del Nucleo di Polizia economico-finanziaria delle Fiamme Gialle etnee, hanno riguardato, in particolare, una procedura di gara, in atto, a evidenza pubblica che consta di 122 lotti - bandita dalla medesima Azienda Sanitaria - per la fornitura di materiale specialistico di cardiochirurgia per un importo complessivo di circa 17 milioni di euro, in cui il primario ricopriva anche il ruolo di presidente della commissione tecnica.

Sin dalle prime fasi d’indagine, sono emersi una serie di contatti e incontri del medico con alcuni imprenditori, tutti interessati all’aggiudicazione di uno o più lotti dell'appalto, tra cui quello indagato. I successivi approfondimenti, eseguiti anche mediante attività tecniche e servizi di osservazione, hanno consentito di ricostruire un quadro indiziario in merito a possibili condotte illecite di corruzione e di turbativa delle procedure di gara.

Documentato, in tempo reale, un incontro tra i due indagati del primario in cui l’imprenditore, utilizzando particolari accorgimenti e cautele, ha lasciato una busta, contenente denaro contante, poco dopo riposta dal dirigente sanitario nel proprio zaino.

I finanzieri hanno effettuato un intervento d’iniziativa, procedendo alle perquisizioni presso il Policlinico e, a seguire, presso l’abitazione del primario. Sono stati così rinvenuti 2mila euro all’interno della busta recuperata dallo zaino, nonché ulteriori 21.400 euro nell’appartamento. Tali somme, pari a complessivi 23.400 euro, sono state sottoposte a sequestro in quanto ritenute utilità connesse a precedenti dazioni per i medesimi scopi illeciti.

Sia il primario che l’imprenditore sono stati arrestati in flagranza per l’ipotesi di corruzione a fronte della indebita dazione di denaro. Hanno confessato nel corso degli interrogatori, fornendo ulteriori conferme alle evidenze indiziarie raccolte.