A cura della Redazione

Era pronto al sacrificio estremo “a difesa della razza bianca”. La Polizia di Stato ha arrestato un giovane pugliese, della provincia di Bari, per terrorismo internazionale di matrice neonazista e suprematista bianca. Oltre che di arruolamento di "seguaci", è accusato anche di propaganda ed istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa.

L’ordinanza di custodia in carcere è stata emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Bari, su richiesta della locale Procura della Repubblica, a seguito delle risultanze di una complessa attività investigativa avviata nel 2021 dalla DIGOS della Questura barese e dal Servizio per il Contrasto dell’Estremismo e del Terrorismo della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione - Ucigos - nell’ambito del monitoraggio di ambienti virtuali suprematisti e di estrema destra, collegati al canale “Sieg Heil”, utilizzato dal giovane per promuovere contenuti antisemiti, misogini  e di matrice neonazista fino a dichiararsi pronto al sacrificio estremo e a compiere imprecisate azioni violente.

Analizzando intercettazioni ambientali ed i dispositivi tecnologici - i device - sequestrati nel corso di una perquisizione domiciliare eseguita presso l’abitazione dell’indagato, gli inquirenti hanno scoperto che il ragazzo apparterrebbe all’organizzazione terroristica suprematista statunitense “The Base”.

L’analisi dei supporti informatici ha evidenziato, inoltre, riferimenti alla volontà di procurarsi armi, nonché la capacità di costruire ghost gun da realizzare in prospettiva attraverso l’acquisto di una stampante 3D.

Il giovane si sarebbe radicalizzato attraverso il web entrando in contatto con il leader dell'organizzazione terroristica americana che, considerandolo parte del disegno terroristico collettivo, lo avrebbe indottrinato per diffondere valori, schemi ed obiettivi del sodalizio anche in Italia ed affinché lo stesso proseguisse nell’attività di proselitismo sul territorio nazionale.

In Italia, l'indagato era conosciuto con lo pseudonimo di "lone wolf" (lupo solitario) ed era pronto al sacrificio estremo “a difesa della razza bianca”, a passare dalle parole farneticanti all'azione, presentandosi come unico referente del movimento sul territorio nazionale tanto da indurre gli aspiranti adepti a contattarlo come tale. Aveva costruito la propria identità informatica come “Comandante della Base” - riferiscono gli investigatori -, primo caso in Italia; avrebbe inoltre diffuso il materiale propagandistico del gruppo rimodulandolo e traducendolo in lingua italiana e creando un’entità composta da 3-4 membri secondo i dettami del sodalizio, organizzandone l’attività sul web e proponendosi in prima persona per l’esecuzione di azioni violente.

L’intenzione di costituire una cellula di tale associazione terroristica nel nostro Paese ha trovato conferma nella disponibilità da parte del giovane di armi, sequestrate nel corso della predetta perquisizione domiciliare. Su queste ultime nonché sulle relative custodie sono state rinvenute iscrizioni riportanti caratteri dell’alfabeto runico - tra cui la “runa othala” - e i nomi di noti suprematisti responsabili di attacchi terroristici a sfondo razziale come l'italiano Traini, il norvegse Breivik e l'australiano Tarrant.

Allarmanti sono le ricorrenze tra il materiale rinvenuto e quello utilizzato da Payton Gendron, statunitense di 18 anni, autore dell’attentato commesso a Buffalo (USA) il 14 maggio 2022, quando ha assassinato dieci persone e ferendone tre sparando in pieno centro cittadino.

Infatti, come si evince dal video dell’attentato diffuso online in diretta streaming, anche sulle armi utilizzate da Gendron erano vergati i nomi dei “terroristi bianchi” Tarrant e Breivik, nonché simboli specifici dell’ideologia di estrema destra come la stessa “runa othala”, anch’essa utilizzata nella terminologia e nel simbolismo nazionalsocialista.

(immagini e notizie fornite dalla Polizia di Stato)