A cura della Redazione

Sequetsro record di cocaina, il più imponente mai avvenuto in Italia e uno dei più rilevanti mai compiuti nel mondo. Lo hanno eseguito i finanzieri del Comando provinciale di Palermo e della componente aeronavale del Corpo, nell’ambito di un articolato dispositivo di contrasto ai traffici illeciti via mare.

Al momento, la DDA palermitana - ha disposto il fermo per cinque soggetti - un italiano, due tunisini, un francese ed un albanese - e il sequestro di una imbarcazione.

Rinvenute sul natante oltre 5,3 tonnellate di sostanza stupefacente.

L’intervento, condotto con l’impiego di numerosi mezzi aerei e navali del Comando Operativo Aeronavale di Pratica di Mare (RM) e del Reparto Operativo Aeronavale di Palermo, in coordinamento con gli investigatori del Nucleo di Polizia economico finanziaria di Palermo e sotto la costante direzione della DDA, ha interessato il tratto di mare prospiciente le coste dell’Agrigentino.

Nella serata di martedì scorso, un aereo delle Fiamme Gialle del Comando Operativo Aeronavale, in servizio di ricognizione nel canale di Sicilia, impiegato da alcuni giorni nel monitoraggio di una nave mercantile di interesse investigativo battente bandiera di Palau, rilevava l’avvicinamento alla stessa da parte di un motopeschereccio partito dalle coste calabresi.

Veniva quindi predisposto uno strutturato dispositivo di polizia, con l’impiego di ulteriori mezzi aerei e navali in forza al Gruppo Aeronavale di Messina, al Gruppo Esplorazione Aeromarittima e al Reparto Operativo Aeronavale di Palermo e con il supporto investigativo degli specialisti del G.I.C.O. del Nucleo di polizia economico-finanziario di Palermo.

Lo sviluppo dello scenario operativo portava ad accertare, di notte, che la “nave madre” stazionava ai limiti delle acque territoriali dove aspettava il peschereccio, verosimilmente per un trasbordo illecito.

Nelle prime ore di mercoledì 19 luglio, si rilevavano anomale operazioni di accumulo di numerosi pacchi sul ponte della nave “madre”, che venivano successivamente scaricati in mare con il repentino avvicinarsi del peschereccio italiano, che nel frattempo aveva disattivato il sistema di localizzazione per le operazioni di recupero del carico gettato nel canale di Sicilia.

I militari sono così intervenuti fermando il peschereccio che stava facendo rientro verso le acque territoriali. A bordo, abilmente occultato dietro una pannellatura che celava un ampio locale, è stato rinvenuto un enorme quantitativo di stupefacente.

Immediatamente dopo, le unità navali della GdF si sono lanciate all’inseguimento della nave mercantile che nel frattempo stava cercando, senza successo, di riprendere il largo in direzione della Turchia.

Il peschereccio è stato condotto presso il porto di Porto Empedocle (AG) mentre la “nave madre”, con equipaggio composto da 15 soggetti di nazionalità ucraina, turca e azera, è stata scortata verso il porto di Palermo.

Le oltre 5,3 tonnellate di cocaina sottoposte a sequestro, destinate a rifornire l’intero mercato nazionale, avrebbero fruttato introiti per oltre 850 milioni di euro.

I soggetti sottoposti a fermo sono stati condotti presso la Casa Circondariale “Pagliarelli” di Palermo, a disposizione dell’Autorità giudiziaria.