A cura della Redazione

C'è anche l'ex assessora all'Agricoltura della Regione Sardegna (giunta Solinas) tra le 31 persone arrestate dal ROS dei Carabinieri - coadiuvati nella fase esecutiva dei provvedimenti dai militari dei Comandi provinciali dell'Arma di Cagliari, Nuoro, Oristano, Sassari, Milano, Torino e dello Squadrone Eliportato Cacciatori Sardegna - coordinati nelle indagini dalla DDA di Cagliari. Sono 13 le persone finite in carcere, tra cui l'ex assessora, per altre 18 scattano i domiciliari. Le accuse mosse a vario titolo sono di associazione di tipo mafioso (contestazione a carico di 8 indagati), associazione segreta, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, abuso d’ufficio, rivelazione di segreto d’ufficio, corruzione aggravata dal metodo mafioso, peculato e procurata inosservanza di pena aggravata dal metodo mafioso.

Le indagini, avviate nel gennaio 2020 in prosecuzione dell’indagine “Dama”, hanno consentito di acquisire elementi circa l’operatività di un presunto gruppo dedito alla commissione di reati di varia natura, attivo nel territorio sardo, che si ritiene costituito da alcuni personaggi locali di spicco (noti per pregresse condanne per sequestro di persona a scopo di estorsione), oltre ad alcuni esponenti del mondo delle professioni e delle istituzioni.

Per gli inquirenti, sarebbe stata messa in piedi una sorta di collaborazione tra la componente istituzionale e quella criminale al fine di "attingere, in caso di necessità, al sostegno del sodalizio per ottenere presunti vantaggi di varia natura", di consentire "alla componente criminale di infiltrarsi e condizionare vasti settori della vita sociale dell’Isola, anche nei termini di un accesso privilegiato all’interno dell’amministrazione regionale".

Sarebbero inoltre stati evidenziati, nel corso delle investigazioni, interferenze nei procedimenti decisori dell’amministrazione regionale, in particolare nei settori dell’agricoltura e della sanità; interventi presso diverse amministrazioni pubbliche, con particolare riferimento a quelle regionali, al fine di assicurarsi incarichi pubblici, favori o altri interessi ad associati, parenti di questi ultimi o persone gradite al gruppo.

Emergerebbe inoltre il favoreggiamento alla latitanza di Graziano Mesina, superboss dell?Anonima Sequestri, poi arrestato dal ROS il 18 dicembre 2021, con il quale il gruppo aveva rapporti diretti e\o indiretti. Non mancano le contestazioni del voto dfi scambio politico-mafioso ed infine il traffico di stupefacenti.

 

Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati ingenti somme di denaro in contanti, munizioni, oltre 130 kg di marijuana. Denunciate in stato di libertà 4 persone per detenzione abusiva di armi e munizioni e sostanze stupefacenti.