A cura della Redazione

Una festa del 22 ottobre all’insegna della sobrietà. Mancano meno di due settimane all’evento che coinvolgerà l’intera popolazione torrese: i festeggiamenti in onore della Madonna della Neve. Una festa popolare che si ripete da circa due secoli e che ebbe inizio il 22 ottobre del 1822, quando la Madonna fu portata in processione per fermare la colata di lava in seguito ad un’eruzione del Vesuvio

Alle ore 10 di giovedì 22 ottobre, dalla Basilica della Madonna della Neve,  inizierà la processione con i pescatori che porteranno sulle spalle il trono della Madonna della Neve. Il corteo proseguirà per il porto per poi intraprendere il percorso lungo le strade cittadine tra due ali di folla in devozione: via Castello, corso Vittorio Emanuele, piazza Cesàro (dove ci sarà il saluto di mons. Raffaele Russo e del sindaco Giosuè Starita) e corso Umberto I. E’ questo il momento religioso più toccante della festa, se-guito da migliaia di persone lungo tutto il percorso. 

Passando ai festeggiamenti civili, anche quest’anno ci saranno le luminarie artistiche che, integrate successivamente con decorazioni natalizie, rimarranno fino al 6 gennaio del 2015. Questo farà sì che già dagli inizi di dicembre la città sarà illuminata a festa, per la gioia di commercianti e bambini.

Si inizierà il 19 ottobre con un convegno presso Palazzo Criscuolo dal titolo “Il Rinascimento della città partendo dalla Mostra degli Ori di Oplonti”. Vi parteciperanno il soprintendete di Pompei Massimo Osanna, il professore Derrick de Kerckhove, titolare degli insegnamenti di “Sociologia della cultura digitale” e di “Marketing e nuovi media” all’Università Federico II di Napoli, il sindaco Giosuè Starita e l’assessore Antonio Irlando.

In quella sede si discuterà dell’importanza della Mostra e del volàno che essa rappresenterà per rilanciare l’immagine di Torre Annunziata.

Il 20 ottobre alle ore 18.00 presso la Biblioteca comunale: "Dal thermopolium al triclinio: viaggio tra i cibi dell'antica Roma" (a cura dell'Archeoclub e del Gruppo storico oplontino, con rievocatori storici e degustazione di dolci "alla maniera di Apicio")

Il 23 ottobre alle ore 18.00 presso la Biblioteca comunale: "Torre Annunziata : storia,arte,poesia" (proiezione di filmati a cura dell'Archeoclub per conoscere meglio la nostra città).

Il 22 ottobre, in piazza Cesàro, ci sarà il concerto di musica popolare del gruppo “Daltrocanto” di Salerno, con un reportorio di canti e balli tipici della tradizione della regione Campania e del Meridione, reinterpretati in modo originale ed attuale.
Per le strade cittadine, invece, si esibirà il gruppo i “Quebradeira” nella giornata di mercoledì 21 ottobre, quindici percussionisti che intratterranno la gente con colori e suoni di samba.
Il giorno 23 ottobre, in piazza Giovanni XXIII della Pace, ci sarà l’esibizione della “Paranza r’o lione”, gruppo da sempre impegnato nella ricerca e nel recupero delle tradizioni musicali popolari e contadine del Centro e del Sud Italia. Il gruppo attraverserà anche le strade dell’antico centro storico coinvolgendo gli abitanti in balli e canti popolari. Nei giorni 21-22-23 ottobre, torna il Pizza Fest in piazza Cesàro, mentre il 24 ottobre la kermesse si sposterà in Villa comunale in occasione dello spettacolo di fuochi pirotecnici. Qui, si esibirà il comico di Made in Sud "nonno moderno"..
Sabato 24 ottobre gran finale con spettacolari fuochi pirotecnici. Ci saranno quattro batterie di fuochi che faranno tenere la testa all’insù ai tantissimi spettatori che affolleranno il litorale torrese “per circa due ore”. 

«Sarà uno spettacolo degno della migliore tradizione torrese - afferma l’assessore alla Cultura Antonio Irlando - grazie anche al contributo di quanti credono ancora nell’affer-mazione dei principi e dei valori popolari».
Festeggiamenti e solidarietà. Anche quest’anno l’Amministrazione comunale ha voluto dare un segno tangibile di vicinanza ai più disagiati, devolvendo 3 mila euro alla mensa dei poveri  “Don Pietro Ottena” della Chiesa dell’Immacolata Concezione di Torre Annunziata, conosciuta anche come la “Parrocchiella”, e gestita da Don Pasquale Paduano.