A cura della Redazione

La commemorazione del 70° anniversario dello scoppio dei vagoni ferroviari, carichi di munizionamento alleato in sosta presso scalo portuale di Torre Annunziata, avvenuto nella serata del 21 gennaio 1946, è stata un’occasione importante per tenere viva la memoria di una tragedia dalle proporzioni immani, che ancora oggi segna il tessuto urbano e sociale della città oplontina. Tale avvenimento rappresenta ad oggi, in epoca moderna, l’evento più tragico che la città ricordi.

Per trovare un dramma collettivo di tale fattezza, che scosse così profondamente la comunità, bisogna andare indietro nel tempo, ovvero fino all’eruzione del Vesuvio del dicembre 1631.

Lo scoppio dei vagoni ferroviari, passato alla storia come lo "scoppio dei carri", portò via per sempre la parte storica della città. Quel quartiere abitato per lo più da umili marinai e da operai che lavoravano presso la miriade di pastifici locali, e con sé una parte dei suoi abitanti.

Le commemorazioni delle 54 vittime ufficiali, che perirono in quel tragico evento, e dei quanti in seguito, rimasti feriti gravemente, morirono presso i nosocomi di tutta la provincia di Napoli, di cui non conosciamo i nomi, sono state promosse dal Centro Studi Storici “Nicolò d’Alagno” in collaborazione con l’Amministrazione comunale, la Parrocchia A.G.P. Basilica pontificia di Maria SS. della Neve e la Sezione ANPI di Torre Annunziata “Maria Penna - Rocco Caraviello”.

Le iniziative si sono svolte durante la serata del 21 gennaio scorso presso la Basilica di Maria SS. della Neve. Cittadini, associazioni e e coloro che hanno partecipato all'evento, si sono stretti attorno a quel quartiere che tanto soffrì 70 anni or sono.

Monsignor Raffaele Russo, Parroco Rettore della Parrocchia di A.G.P., durante l’omelia ha sottolineato agli astanti l’importanza della memoria storica, che serva soprattutto a far guardare al futuro in maniera consapevole e con rispetto del territorio, senza che esso venga mai più lasciato in preda all’abbandono e al degrado, cosa invece avvenuta in questi lunghi anni dal quel 1946.

Al termine della messa solenne, i Vigili urbani, accompagnati dall’assessore alla Cultura, Antonio Irlando, dai militari della Compagnia di Torre Annunziata dell’Arma dei Carabinieri, dai sopravvissuti alla tragedia e dai membri dell’ANPI, hanno reso omaggio alla lapide che ricorda i nomi di quei defunti sita in piazza Giovanni XXIII, con la deposizione di una corona d’alloro da parte dell'Amministrazione.

Le commemorazioni si sono poi concluse presso la Congrega del Suffragio delle Anime, attigua alla Parrocchia dell’A.G.P., dove, dopo un intervento musicale offerto dal Maestro Francesco Ardizio, i membri del Centro Studi Storici “Nicolò d’Alagno” hanno voluto ricordare l’evento con la proiezione del docufilm “Voci e immagini di una tragedia annunciata”, realizzato da Vincenzo Marasco, durante il quale si sono proposte le emozionanti testimonianze dei sopravvissuti al disastro, documenti fotografici inediti e giornalistici.

Le attività in ricordo dello scoppio dei carri continueranno anche dopo la data del 21 gennaio, per tutta la settimana dedicata alla “Memoria” della Shoah, presso gli istituti scolastici cittadini, con lo scopo di far conoscere alle nuove generazioni questa sfaccettatura storica locale, spesso dimenticata, che ha tanto segnato la nostra città.