A cura della Redazione

Pubblicato il primo rapporto redatto dall’Agenzia Nazionale per l’Attrazione degli Investimenti e lo Sviluppo d’Impresa S.p.A. (Invitalia), relativamente allo stato della Zona Franca Urbana istituita a Torre Annunziata.

Il report fa il punto della situazione fino al luglio del 2015. A breve il Ministero dello Sviluppo Economico, sempre attraverso Invitalia, redigerà un nuovo rapporto che registrerà gli step successivi. 

Ricordiamo che le agevolazioni della ZFU riguardano l'esenzione dei contributi previdenziali per i dipendenti; il versamento dell'Imu; l'imposta sul reddito degli imprenditori; e l'imposta regionale sulle attività produttive.

Visionando il rapporto di Invitalia, si evince che in totale le imprese ammesse ai vantaggi della ZFU (in termini di agevolazioni contributive e fiscali) sono state 229, la maggior parte ditte individuali (135). A fronte dei circa 12 milioni di euro stanziati, ne sono stati fruiti appena 1,34 milioni (poco più dell'11 per cento del totale). Sono 107 le imprese che non hanno per nulla attinto alle risorse previste, 89 quelle che ne hanno beneficiato fino al 25 per cento, 18 quelle tra il 25 e il 50 per cento, 3 tra il 50 e il 75 per cento, e 12 tra il 75 e il 100 per cento.

Ma perché circa la metà delle imprese non ha utilizzato le risorse a disposizione? Una prima risposta sta nel fatto che, di queste, circa un terzo sono ditte individuali, e difficilmente hanno assunto personale alle loro dipendenze. E si sa che i vantaggi interessano soprattutto i dipendenti relativamente ai contributi previdenziali degli stessi. Inoltre, in periodi di crisi i profitti sono abbastanza esigui. Da ciò ne deriva che l'imposta sul reddito (un'altra delle voci oggetto di decontribuzione) è minima e incide poco sui fondi messi a disposizione degli imprenditori. Facciamo un esempio per tutti. Un esercizio commerciale a conduzione individuale, se non ha dipendenti, e il locale non è di proprietà del commerciante, non utilizzerà quasi per niente i contributi assegnati. A meno che non ci sia un risveglio dell'economia con un aumento degli affari che porterebbe all'assunzione di personale.

Infine, c'è da considerare il fatto che i benefici potranno essere utilizzati per un periodo massimo di 14 anni secondo una percentuale decrescente (ad esempio, l'’esonero dei contributi sulle retribuzioni da lavoro dipendente e sulle imposte sul reddito, è pari al 100 per cento, per i primi cinque periodi di imposta; al 60 per cento, dal sesto al decimo; al 40 per cento, dall'’undicesimo al dodicesimo; al 20 per cento dal tredicesimo al quattordicesimo periodo d'’imposta).

Ecco nel dettaglio il report:

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