A cura della Redazione

"Aiutiamo Roberto". E' l'appello che circola sempre più frequentemente sui gruppi social di Torre Annunziata.

Roberto - così è conosciuto nella città oplontina - lo si vede spesso girare per le strade della città. Ha 21 anni, è un tipo stravagante ed appariscente, la sua camminata è simile a quella delle modelle nelle sfilate di moda. E infatti si fa chiamare "Belen" perché - come recita il volantino che sta girando anche in città - «sogna di entrare nel mondo della moda».

Roberto è di origini rumene ed ha alle spalle una triste storia familiare. E' stato abbandonato dai genitori fin da piccolo. Poi, dall'età di 8 anni è giunto presso la comunità per minori della Casa Salesiana di Torre Annunziata, gestita dall'associazione Piccoli Passi Grandi Sogni di don Antonio Carbone, ricevendo tutto il sostegno necessario. Finanche proposte di lavoro che, però, puntualmente ha rigettato. In altri casi, ha deciso di lasciare poco dopo aver iniziato. «Per Roberto ci sono stati quattro tentativi di affido familiare, tutti falliti - ha spiegato don Antonio -. E non per maltrattamenti da lui subiti, come egli stesso va dicendo».

Nella comunità "Mamma Matilde" ci è rimasto fino a 20 anni. Poi il trasferimento presso una comunità per adulti vicino Terzigno (non potendo più restare - per la sua età - in quella per minori), dalla quale però è andato via diverse volte, nonostante il Comune in cui ha la residenza, Somma Vesuviana,  si fosse addossato la retta per il mantenimento presso la struttura. Vuole sempre tornare (e restare) nella città oplontina, dove sono in molti a volergli bene. Gli piace soprattutto frequentare la "curva" di via Gino Alfani. Ora dorme in strada all'addiaccio, spesso all'esterno della chiesa della SS. Trinità di via Gino Alfani o in corso Umberto I, «sui marciapiedi antistanti un noto supermercato», si legge ancora sul volantino.

«La sua è senza dubbio una situazione complicata - continua don Antonio -, sia dal punto di vista sociale che per motivi legati alla sua stabilità psichica. E' stato infatti in cura presso il Centro di Igiene mentale di piazza Cesàro, ma ogni volta ha interrotto le terapie. E’ un ragazzo che potenzialmente potrebbe vivere da solo avendo la maggiore età, ma le sue condizioni psichiche non glielo consentono. E neppure si può costringerlo - ha concluso il sacerdote - a stare in una comunità in quanto non rappresenta un pericolo per la collettività».

Dai social, intanto ci si appella alle istituzioni. «Il freddo si fa già sentire - si legge nel volatino - e sappiamo che non può affrontare l'inverno dormendo su un marciapiede. A gran voce invitiamo le autorità competenti a prendere a cuore la situazione di questo ragazzo che non ha nessuno che lotti per lui».

(la foto di Roberto è stata gentilmente concessa dal gruppo Facebook Oplontini e altri trushanti)

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IL VOLANTINO DIFFUSO SUI SOCIAL: